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Allarme lavoro per le piccole imprese

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Allarme lavoro per le piccole imprese

Da un lato i dati allarmanti resi noti dallo sportello EBRET di Arezzo che annuncia ad oggi un numero di richieste di sospensione – ben 455 – che equivalgono già al doppio del totale presentato nel 2008. Un segnale inquietante che colpisce soprattutto le imprese artigiane del settore orafo, della moda e della metalmeccanica e che interessa quasi 1.000 dipendenti per un totale di circa 123 mila ore di lavoro.
“La crisi sta facendo sentire pienamente tutti i suoi effetti nel nostro territorio e nelle nostre imprese artigiane dei settori tradizionali – commentano i Direttori di CNA e Confartigianato Arezzo – Rispetto ai dati dello scorso anno i numeri sono lievitati: nel 2008 il provvedimento aveva interessato 640 dipendenti per un totale di meno di 69.000 ore di lavoro. Si confermano le previsioni più fosche che non fanno certo ben sperare né per il resto dell’anno né per la durata e gli esiti di questa “crisi eccezionale”.
“La situazione – continuano Giovagnoli e Ginepri– richiede interventi straordinari sotto la spinta dell’aumento vertiginoso della cassa integrazione che è a quota + 325% rispetto allo stesso periodo del 2008”.
Tra le azioni straordinarie, CNA e Confartigianato mettono in primo piano la task force attivata dalla Provincia di Arezzo d’intesa con la Camera di Commercio, le categorie economiche ed i sindacati, a dimostrazione di come tutto il territorio si sia attivato per monitorare lo stato di avanzamento della crisi e forme di sostegno ad imprese e lavoratori, senza dimenticare iniziative concrete sollecitate alle banche”.
In questa situazione di emergenza, uno spiraglio di luce viene dall’accordo siglato il 17 marzo scorso tra Regione Toscana e Parti sociali in materia di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria in deroga (CIGS) che mette a disposizione delle imprese toscane quasi 10 milioni di euro stanziati dal Governo per far fronte alle emergenze occupazionali dei primi mesi del 2009.
“La vera novità – dichiarano CNA e Confartigianato – è l’estensione della CIGS a tutti i settori, compresi quelli, come l’autotrasporto, storicamente esclusi da qualsiasi forma d’intervento e che oggi subiscono al pari degli altri gli effetti della crisi. Ma il grosso limite di tale intervento è che corre il rischio di estinguersi nel giro di poche settimane. L’accordo prevede la ripartizione delle risorse tra le aziende di tutti i settori che non possono ricorrere agli ammortizzatori (7,5 milioni) e quelle con oltre 15 dipendenti che hanno terminato la Cassa Integrazione (ordinaria e straordinaria). La durata massima dell’intervento è di 26 settimane”.
Le risorse stanziate verranno gestite secondo le medesime regole delle CIGS degli anni precedenti ma potranno beneficiarne tutti i lavoratori (apprendisti compresi) di tutti i settori produttivi.
“Il rischio – concludono i Direttori di Confartigianato e CNA- è di non rientrare da subito nel novero dei beneficiari in un momento in cui le aziende ed i lavoratori hanno bisogno di risposte chiare ed immediate tali da porre il datore di lavoro nella condizione di pianificare in maniera strategica la propria attività ed in alcuni casi la sopravvivenza della propria azienda”.