Home Nazionale ‘Allarme per nazioni che voglio entrare nel club nucleare’

‘Allarme per nazioni che voglio entrare nel club nucleare’

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CITTA' DEL VATICANO – Il rappresentante della Santa Sede alle Nazioni Unite, mons. Celestino Migliore, ha denunciato il tentativo di alcune nazioni di entrare a far parte del club nucleare nonostante la necessità di proseguire sulla strada irreversibile del disarmo. L'Osservatore permanente della Santa Sede è intervenuto a New York ai lavori del Comitato preparatorio della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Npt), prevista nel 2010.

Su tutti i fronti del nucleare si rende necessario, ha premesso l'arcivescovo Migliore, ''un progresso urgente e irreversibile''. E dopo 40 anni dal suo varo nel 1968, il Trattato di non proliferazione nucleare rimane ''una pietra miliare del disarmo'', così pure ''uno strumento chiave'' per rafforzare ''la sicurezza e la pace a livello internazionale''.

Da qui l'appello per ''un'adesione piena e universale'' al Trattato e per la sua applicazione, a fronte di un numero ancora altissimo di testate nucleari nel mondo, oltre 26mila, ha ricordato mons. Migliore denunciando che ''alcune Nazioni stanno ancora lottando per entrare nel 'club nucleare', a dispetto degli obblighi legalmente vincolanti del Trattato''.

L'arcivescovo ha quindi chiesto ''a tutti gli Stati di adoperarsi per ''un mondo libero dalle armi nucleari'', e di adottare misure ''per promuovere fiducia, trasparenza e cooperazione tra nazioni e regioni'', puntando a cinque obiettivi: l'adesione al Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari (Ctbt); l'avvio di negoziati sul Trattato per eliminare il materiale fissile; la cooperazione nel campo dell'uso pacifico dell'energia nucleare sotto lo stretto controllo dell'Agenzia per l'energia atomica (Aiea); la ricerca di soluzioni comuni e di strutture internazionali per produrre combustibile nucleare, rispondendo alle crescenti necessità di energia.

Quindi mons. Migliore ha sottolineato che ''le zone libere da armi nucleari restano l'esempio migliore'' per avvalorare ''che la pace e la sicurezza sono possibili'' senza possedere tali armi. Infine il richiamo a tutti gli Stati dotati di armi nucleari ''ad assumere un ruolo coraggioso di leadership e la responsabilità politica di salvaguardare l'integrità del Trattato di non proliferazione e di creare un clima di fiducia, di trasparenza e vera cooperazione, in vista di una concreta realizzazione di una cultura della vita e della pace''.

Articlolo scritto da: Adnkronos