Home Attualità ‘L’Osservatore romano’ boccia ‘Angeli e demoni’: ‘Film modesto’

‘L’Osservatore romano’ boccia ‘Angeli e demoni’: ‘Film modesto’

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CITTA' DEL VATICANO – ''Angeli e demoni: il titolo è ben scelto, ma il romanzo è modesto, così come il film, salvato solo dalla presenza di Tom Hanks, attore di consumata bravura''. E' questo l'incipit del primo di due articoli dedicati dall''Osservatore romano' all'uscita nel nostro Paese del film di Ron Howard 'Angeli e demoni'.

Il primo dei due pezzi è firmato da Lucetta Scaraffia che s'interroga sul perché del successo delle opere di Dan Brown.

''E' il filone del fantavaticano – spiega l'autrice dell'articolo – che però lo scrittore americano ha portato a successi mai visti''. ''Cosa piace tanto di Dan Brown? – si chiede Scaraffia – senza dubbio, che tratti di religione e di mistero, cioè di quei temi che la secolarizzata cultura contemporanea, tutta ragione e scienza, evita sempre con cura, ma che rimangono sempre vivi, se pure apparentemente dimenticati, nell'immaginario contemporaneo. Che la religione affronti il mistero della vita e della morte, e dunque il senso del nostro vivere e morire, è indubbio: proprio per questo una società che sembra felicemente assestata su una cultura materialista e superficiale, fondata su una fede nella possibilità di spiegare ogni cosa con la scienza, e forse anche di vincere la morte, ne è in fondo assetata. Questo innanzi tutto rivelano i successi di Dan Brown''.

E tuttavia lo stesso successo non arride alla Chiesa ''perché pochi hanno il coraggio di mettere in discussione un'identità così come vuole il politically correct del contesto di oggi, e Dan Brown offre religione e mistero all'interno di questo rassicurante recinto. Il mistero che inserisce nei suoi intrecci, infatti, evita le questioni profonde, limitandosi a lambirle: è un mondo fantastico di sette segrete e misteriose che combattono all'interno della Chiesa, ridotta in fondo a setta anch'essa''.

''La tradizione cristiana – afferma 'L'Osservatore romano' – vi è raffigurata come un patrimonio di simboli e di testi occulti, che la scienza, ben rappresentata dall'eroe, l'agnostico professore americano, sa decifrare, a differenza dei suoi rappresentanti ufficiali, che hanno dimenticato la loro storia per cancellare il sangue di cui sarebbe intrisa. Quello che si vuole dimenticare è infatti sempre legato a menzogne e a sanguinose repressioni, che svelerebbero il volto nero e crudele della Chiesa, sempre in bilico fra purezza evangelica ed efferato delitto''.

Sia nel 'Codice da Vinci' che in 'Angeli e demoni' spiega il giornale della Santa Sede ''con una certa grossolanità ma non senza acutezza, si affrontano questioni chiave per la Chiesa contemporanea: nel Codice la sessualità, in Angeli e demoni il rapporto fra scienza e fede. Il punto di vista è quello meno problematico possibile: i buoni sono sempre i progressisti a favore del sesso e della scienza, siano essi eretici o Papi, e cattivi quanti si oppongono in nome della fedeltà a una tradizione dura e chiusa, che si sarebbe sempre macchiata di delitti''.

''Che questa semplicistica e parziale visione della Chiesa abbia tanto successo – conclude il quotidiano – tanto da corrispondere, almeno così pare, a un senso comune piuttosto generalizzato, deve fare pensare e riflettere. Sarebbe probabilmente esagerato considerare i libri di Dan Brown come un campanello di allarme, ma forse sono uno stimolo a rivedere e vivificare le forme e le modalità mediatiche attraverso le quali la Chiesa spiega le sue posizioni sui temi più scottanti di attualità''.

Articlolo scritto da: Adnkronos