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AN su parcheggi e situzione politica

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AREZZO – “Si va ad approvare in Consiglio Comunale l’ulteriore via libera a 2 nuovi parcheggi: quello del Mecenate e quello dell’ospedale. Ecco servite da questa amministrazione due nuove gabelle”.
Così esordisce il consigliere comunale Francesco Macrì nel corso di una conferenza stampa convocata dal gruppo di An e che dalla problematica dei parcheggi ha coinvolto tematiche politiche più generali.
“Due nuove gabelle – prosegue Macrì – per chi deve recarsi all’ospedale e per i pendolari che sfruttano il Mecenate per motivi di lavoro. Categorie di cittadini non certo tra le più avvantaggiate. Ma non c’è solo questo aspetto: all’ospedale si spenderanno 7.000.000 di euro per 300 posti auto ulteriori rispetto ai 600 attuali. Una cifra spropositata per un aumento non proprio eccezionale. Si legge inoltre nella relazione di accompagnamento a queste due opere che per il primo hanno è stimata una perdita di 47.000 euro per il parcheggio dell’ospedale e di 25.000 per quello di viale Mecenate. Facendo un rapido calcolo, in 15 anni avremo un deficit di 1.500.000 euro ai danni dell’azienda chiamata a gestire i parcheggi pubblici: Atam.
E veniamo ad Atam: per ripianare questo buco, dove reperirà le risorse? È facile intuire che dovrà trasformare Arezzo in una città a strisce blu. Tutti i parcheggi diverranno a pagamento, compreso quello delle scale mobili, altro luogo di pendolarismo lavorativo per la presenza di molti enti pubblici nella parte alta della città. Atam che, ricordiamolo, agisce in una condizione di monopolio, in evidente contraddizione con quanto riportato sempre nella relazione sopra citata che parla di mercato dei parcheggi. Tutto questo fa il paio con le previsioni del regolamento urbanistico che obbligano sostanzialmente la pubblicizzazione di tutti i parcheggi cittadini e la gestione degli stessi da parte di un’unica azienda, quella che oggi, dopo essersi liberata del trasporto pubblico, conta più consiglieri di amministrazione che dipendenti”.
“Macrì – continua Paolo Enrico Ammirati – tocca un argomento, il regolamento urbanistico, diventato la chimera di questa amministrazione e il suo specchietto per le allodole per gli elettori. Già, perché il suo varo definitivo, a essere ottimisti, avverrà a ridosso delle elezioni del 2011. Il prossimo mese si voterà infatti in Consiglio la semplice adozione. Ma anche prima di questo passaggio, nel Consiglio Comunale odierno, su un piano di recupero, una pratica urbanistica, ecco manifestarsi l’ennesima spaccatura della maggioranza. Ogni volta che si discute di urbanistica, parcheggi, Politeama e tanti altri esempi, la maggioranza si presenta bicefala e litigiosa. Una condizione politica che ha reso Arezzo succube sui rifiuti, sui trasporti, sulla sanità, di Siena se non addirittura di Grosseto. Se ne rendono conti gli attuali amministratori di cosa stanno avallando? Lo leggono l’ordine del giorno del Consiglio Comunale? Si discute di poco e di quel poco che si discute si passano 3 ore su un piano di recupero che dovrebbe ‘volare’ perché incapaci a comporre il benché minimo contrasto! Il Sindaco dovrebbe prendere atto che è stato eletto in virtù di un matrimonio nato male e che adesso è in procinto del divorzio. Politicamente la maggioranza è finita, magari nei numeri un accordicchio lo trovano sempre, ma nel frattempo la città muore piano piano”.
“È deprimente – ha concluso rincarando la dose Guglielmo Borri (Gruppo Misto) – questo agguato sistematico al Sindaco in Consiglio Comunale. Sui problemi manca il dialogo fra di loro, ormai si portano le pratiche in Consiglio e si spera, da parte del Sindaco, di trovare i numeri, dall’altra parte si cerca di metterlo in difficoltà e schiaffeggiarlo politicamente”.