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Blitz in una pelletteria, denunciato il titolare

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Blitz in una pelletteria, denunciato il titolare

SAN GIOVANNI VALDARNO – Ennesima brillante operazione dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, a tutela dei diritti e della salute dei lavoratori, svolta in collaborazione con personale qualificato della A.S.L. 8 e della Direzione Provinciale del Lavoro di Arezzo.

Il costante controllo economico del territorio, corroborato da una preliminare azione di intelligence, ha consentito, infatti, alle Fiamme Gialle della Compagnia di San Giovanni Valdarno, di individuare un fabbricato fatiscente, sito nel Comune di Castelfranco di Sopra (Ar), ove – nelle ore serali – veniva esercitata una attività di pelletteria da soggetti di origine cinese.

Sin dall’atto dell’accesso, ai militari si è presentata una situazione di assoluto degrado: gli addetti operavano in locali fatiscenti, privi di qualsiasi requisito di igiene e di sicurezza, peraltro utilizzati promiscuamente anche come dormitorio. All’interno della struttura, inoltre, era stato ricavato abusivamente un ripostiglio, adoperato come cucina, ove, unitamente a derrate alimentari, era presente materiale chimico utilizzato per l’attività industriale.

Dei 5 operai intenti a lavorare, 4 sono risultati completamente “in nero”, tra cui anche una donna all’ottavo mese di gravidanza.

Quanto scoperto dai finanzieri ha comportato, unitamente alle sanzioni amministrative per l’impiego di manodopera “in nero”, anche l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale, prevista dalla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

La pericolosità degli ambienti lavorativi ha indotto i militari della Compagnia di San Giovanni Valdarno a procedere anche al sequestro penale dell’immobile, già convalidato dalla Procura della Repubblica di Arezzo, alla quale è stato segnalato, oltre al datore di lavoro titolare dell’impresa (N.Q., cittadino cinese di 38 anni), anche il proprietario dell’immobile (B.G. – 38 anni, di Pian di Scò), per aver affittato il capannone destinato all’attività industriale, privo dei necessari requisiti previsti dalla legge.

Sono ancora in corso ulteriori approfondimenti di natura fiscale.