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Brunetta contro Rossellini: ‘Fascista e opportunista’.

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Brunetta contro Rossellini: ‘Fascista e opportunista’.

ROMA – ''Accetto la sfida a duello lanciatami da Renzo Rossellini, e propongo che si tenga magari al cinema Odeon, che vide la prima di un fascistissimo film di suo padre. Non rinunciando ad essere innovatore, non scelgo un padrino ma una madrina: la professoressa Mirella Serri''. Così il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta replica al figlio del grande cineasta che l'aveva sfidato a duellare in un confronto sulla figura di Roberto Rossellini, accusato dal ministro stesso di opportunismo.

''In questo modo – spiega Brunetta – potremo discutere, con cognizione di causa, sia del passato fascista di Roberto Rossellini che di quello del padrino scelto dal mio sfidante, Carlo Lizzani. In quanto all'arma, scelgo la storia. Chiedo ai padrini che siano proibiti i colpi sleali e non cavallereschi, quindi siano bandite le bugie e le ipocrisie. Mi domando, però, come faremo a duellare se chi getta il guanto della sfida afferma essere 'insulto', per giunta 'vigliacco', il ricordare la verità su una persona solo perché defunta da tempo. Ho citato Rossellini, del resto, perché il più bravo e geniale fra quanti saltarono dalla militanza fascista a quella antifascista''.

''E come credono – prosegue il ministro – certi uomini di (in)cultura che si possa scrivere la storia? Facciamo solo quella dei contemporanei? Sicché, non vorrei che il duello debba omettere la descrizione del regime dittatoriale, instaurato da Mussolini, o il rammentare la ferocia sanguinaria e liberticida di quello comunista, che ha dominato larga parte del mondo per troppi anni. Non vorrei, insomma, che ci si debba affrontare solo alludendo ai venti anni della buonanima, o all'eroismo del piccolo padre, congratulandosi con la memoria di Roberto Rossellini per avere portato la sua preziosa collaborazione''.

La querelle tra il primo figlio di Roberto Rossellini e Brunetta è nata dopo le dichiarazioni del ministro che ha definito ''fascista e opportunista'' il regista di 'Roma città aperta'. ''Aveva il braccino teso e poi il pugno chiuso, prima si faceva dare i soldi dal regime e poi ha cambiato idea'', ha detto il ministro. Parole che suonano secondo il figlio di Rossellini come ''un insulto vigliacco fatto ad una persona che, essendo morta 32 anni fa, non può difendersi''.

''Come figlio e uomo di cultura sento il dovere di difendere Roberto Rossellini perciò, da gentiluomo, sfido a duello il ministro Brunetta – aveva quindi annunciato il figlio del regista – e basandomi sul codice di cavalleria gli lascio la scelta dell'arma. Ho incaricato il mio padrino, Carlo Lizzani di trasmettere la mia sfida al ministro. Se i padrini miei e quelli di Brunetta lo concorderanno, il duello potrebbe risolversi in un pubblico dibattito alla Casa del cinema di Roma''.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign