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Caccia: no al foraggiamento dei cinghiali

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Caccia: no al foraggiamento dei cinghiali

FIRENZE – Via libera dal Consiglio regionale alla proposta di legge che introduce il divieto di foraggiamento dei cinghiali su tutto il territorio regionale e regola l’abbattimento della selvaggina d’allevamento nelle aree per l’allenamento, l’addestramento e le gare per cani. Sul provvedimento hanno votato a favore 33 consiglieri, 4 i contrari, un astenuto.
Nelle aree per l’addestramento dei cani, nelle quali è consentito l’abbattimento della fauna selvatica di allevamento, la legge prevede che l’attività possa svolgersi tutto l’anno, limitatamente ad alcune specie come quaglie, fagiani, starne, pernici rosse. La selvaggina di allevamento deve essere inanellata. Le aree, di specifiche tipologie, non possono essere superiori ai 50 ettari. Le Province possono autorizzare eccezioni al divieto di foraggiamento per specifiche operazioni di cattura. Possono inoltre autorizzare un foraggiamento dissuasivo “per comprovate esigenze”.
Ad illustrare il testo è stato il presidente della commissione Agricoltura, Aldo Manetti, che non ha nascosto alcuni elementi critici emersi, come la necessità di tenere conto del periodo di silenzio venatorio, oppure l’assenza di una definizione esatta di ‘foraggiamento’. A suo parere, inoltre, i problemi veri posti dalla proliferazione degli ungulati vengono affrontati solo marginalmente dalla proposta di legge in esame. In conseguenza della bocciatura di alcuni emendamenti, Manetti ha annunciato il voto di astensione del proprio gruppo di appartenenza.
“A cosa mira la norma?” ha chiesto Fabio Roggiolani, sottolineando che a suo parere “si apre surrettiziamente la caccia tutto l’anno”, ignorando strumenti alternativi come i recinti di cattura. “Le esigenze vere non sono rappresentate dalle associazioni degli agricoltori – ha concluso – E’ una legge molto brutta, che rompe un equilibrio che cerchiamo di costruire faticosamente da diversi anni”. Per questo ha avanzato la richiesta, respinta dall’Assemblea, di “una pausa di riflessione” ed un breve rinvio della discussione.
“E’ una prima risposta concreta alla massiccia presenza di ungulati sul territorio. E’ un atto dovuto verso un settore in difficoltà”, ha dichiarato Angela Notaro, ricordando che la sua proposta di inasprimento delle ammende, innalzate da un minimo di 400 ad un massimo di 2mila euro, è stata accolta dalla commissione. Anche Piero Pizzi ha annunciato il voto favorevole del proprio gruppo.
“Il testo di legge risponde esattamente a quanto emerso dalla Conferenza regionale sulla caccia”, ha affermato Nicola Danti, sottolineando che la possibilità data alle amministrazioni provinciali di autorizzare il foraggiamento per la salvaguardia delle colture è limitata a periodi e zone specifiche. “L’incertezza nata intorno ad alcune norme sull’abbattimento di selvaggina nelle aree per l’addestramento dei cani ha compromesso attività importanti, specie in alcune aree marginali – ha aggiunto – Non si può vietare in Toscana ciò che in altre Regioni si fa”.
“E’ un tentativo di trovare una soluzione, che dovrà essere attentamente monitorato nei suoi effetti” ha rilevato Giancarlo Tei, che in commissione ha sostenuto la necessità di introdurre il foraggiamento dissuasivo. “Spesso il mondo venatorio si è schierato in difesa dell’ambiente – ha osservato – E’ il risultato di scelte equilibrate di politica venatoria, per le quali è stato pagato anche un prezzo”.
“Se il problema è la proliferazione eccessiva dei cinghiali, allora è a questo che dobbiamo dare una risposta”, ha dichiarato Mario Lupi, sollevando molti dubbi di legittimità giuridico-amministrativa sulle norme relative agli abbattimenti di selvaggina nelle aree di addestramento dei cani. Dubbi di legittimità in relazione, ai quali Fabio Roggiolani ha annunciato a nome del proprio gruppo il sostegno a quelle associazioni che intendano presentare ricorso, anche in conseguenza di vari emendamenti respinti dalla maggioranza dell’Aula
“Questa è una prima risposta ad una situazione di incertezza in cui si trovano gli operatori, dopo le iniziative dell’autorità giudiziaria. E’ una vera emergenza, rispetto alla quale dobbiamo dare subito un segnale”, ha dichiarato il presidente della Giunta regionale. “La proposta di legge che affronta in modo organico il problema della proliferazione degli ungulati sarà varata dalla Giunta regionale subito dopo Pasqua – ha aggiunto – Quella sarà l’occasione per approfondire tutti i problemi emersi”