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Cesare Battisti: ‘Se tornassi in Italia sarei morto’

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BRASILIA – Se tornassi in Italia sarei morto. Lo ha detto Cesare Battisti, ex leader dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, in un'intervista al settimanale brasiliano 'Epoca'. Battisti, arrestato in Brasile nel 2007, sta attendendo che il ministro della Giustizia brasiliano, Tarso Genro, decida se accogliere la richiesta di estradizione presentata dall'Italia dove è stato condannato all'ergastolo per quattro omicidi.

''Sono certo che se tornassi in Italia sarei oggetto di vendetta – ha detto Battisti – sarei morto. Il mio timore non è immotivato, dato che già in Brasile, nel 2004 sono stato vittima di un tentativo di sequestro da parte dei servizi segreti paralleli italiani''.

''Sono dispiaciuto – ha aggiunto – del fatto che il Conare (Comitato nazionale per i rifugiati) abbia accettato la versione dell'ambasciata italiana. Spero che il ministro Tarso Genro, che ha vissuto sulla sua pelle gli effetti della repressione politica, in quanto militante, non ammetta il modo di agire del Governo italiano, che ricorre a tutti i sotterfugi per falsificare il carattere politico del processo contro di me''. Il ministro della Giustizia brasiliano dovrà decidere la sorte di Cesare Battisti, secondo quanto riferisce il settimanale brasiliano, nelle prossime due settimane.