Home Attualità Economia CNA: un aretino al vertice nazionale degli acconciatori

CNA: un aretino al vertice nazionale degli acconciatori

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AREZZO – Antonio Stocchi è il nuovo coordinatore nazionale della Cna per il settore acconciatura. Aretino, dirigente provinciale dell’associazione, Presidente regionale dell’intero comparto benessere e sanità, è stato eletto nel corso dell’Assemblea elettiva che si è svolta a Roma.
Questo è un settore che per la Cna ha un elevato “tasso” di toscanità. Di questa regione sono infatti altri due coordinatori nazionali: Marco Gargiani per il settore fitness e Massimo Bacherini per quello odontotecnici .
Il benessere, attualmente, è solo nel nome di questo settore. “Purtroppo la vera crisi è destinata ad arrivare tra poco – commenta Stocchi. Noi la viviamo in leggero ritardo rispetto ai settori produttivi. Prima arrivano le chiusure, poi la cassa integrazione, quindi la mobilità. La perdita di reddito nelle famiglie è spesso non immediata e traumatica e questo vuol dire che la “spesa” nel nostro settore rallenta progressivamente. Nei prossimi mesi ci attendiamo di vedere concretamente gli effetti più pesanti di una crisi che altri settori vivono da mesi se non da anni”.
Il comparto che fino ad oggi ha resistito meglio è quello dell’acconciatura. “Ma il dato è positivo solo se preso nel suo complesso, cioè nel valore assoluto. Se la spesa ha tenuto, i ricavi sono stati infatti divisi tra un numero sempre maggiore di imprese. O meglio – specifica Stocchi – tra imprese e soggetti che si sono affacciati alla nostra professione in modo assolutamente inaccettabile e cioè lavorando in nero, spesso nella propria abitazione privata. Un meccanismo che crea danni agli operatori che lavorano nel pieno rispetto di norme e contratto e che danneggia l’intera comunità con l’evasione fiscale”.
Cna ha lanciato da molto tempo l’allarme ma si stenta a vedere i risultati. “Ma noi ci muoviamo anche sul fronte generale del settore. Abbiamo quindi chiesto che venga applicata l’Iva al 10% su tutto il settore e che venga introdotta la possibilità dell’”affitto della poltrona”. Con questa dizione – conclude Stocchi – intendiamo attivare una nuova possibilità e cioè che all’interno di uno stesso esercizio possano operare più partite iva e questo per consentire una limitazione dei costi generali ed uma migliore e diversificata offerta alla clientela”.