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Cooperazione internazionale: il Comune fa un primo rendiconto

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Cooperazione internazionale: il Comune fa un primo rendiconto

AREZZO – Cooperazione internazionale: una strategia politica che sembrerebbe appartenere esclusivamente a organizzazioni sovranazionali o intergovernative. Il Comune di Arezzo invece, dal 2006, dall’atto di insediamento della nuova amministrazione, ha messo in fila programmi, progetti e attività sulle quali l’assessore delegato Alessandro Caporali ha fatto il punto.
“L’elenco è lungo – ha sottolineato Caporali – a dimostrazione dell’impegno profuso e della scelta di fondo della Giunta Fanfani che crede fortemente nella cooperazione, gestita nella più ampia collegialità con il Consiglio Comunale e Ucodep, come strumento per inserire la città in circuiti europei, e non solo, e farla sentire partecipe della globalità e attore della comunità internazionale. Il Comune di Arezzo destina a questa voce di bilancio soltanto 25.000 euro all’anno ma si è trovato a gestire in questi tre anni 5.500.000 euro. Una somma di notevole entità, entrata nelle casse dell’amministrazione dalle istituzioni più prestigiose a livello nazionale e internazionale: Ministero degli Esteri, Unione Europea, Onu che hanno dato credito e finanziamenti ai nostri progetti. Se questa somma non è stata direttamente spesa per il Comune ma a favore di altri territori, la città ne ha comunque beneficiato con ricadute positive in termini di immagine, in termini di presenze straniere a incontri e seminari, che hanno dato lavoro ad alberghi e ristoratori, in termini concreti perché, tanto per fare un esempio, il nuovo Centro per l’integrazione è stato realizzato grazie a fondi europei”.
“Il metodo seguito dal Comune di Arezzo – ha dichiarato il presidente di Ucodep Francesco Petrelli – è quello giusto: la partecipazione di tutti i soggetti profit e no-profit che offrono poi la loro capacità di partnership. Partendo dal valore fondante della solidarietà, qui c’è dell’altro: la cooperazione mobilità idee ed economie di scala sia che si occupi della lotta alla povertà che di sostegno alle amministrazioni sudamericane per la gestione del ciclo dei rifiuti. È una catena dove un progetto di cooperazione ne promuove di ulteriori. Non a caso Arezzo si è classificata prima in Toscana nel Piuss: è la dimostrazione che il coinvolgimento degli attori sociali porta ai risultati sperati”.
“Se si vuole fare una buona cooperazione internazionale – ha messo in risalto Ulisse Domini, presidente della commissione consiliare politiche comunitarie e consigliere delegato ai gemellaggi – bisogna conoscere i paesi. Ecco l’importanza dei gemellaggi: come Comune di Arezzo vogliamo che non siano più quelli di una volta, quando erano soltanto i sindaci a telefonarsi e incontrarsi ogni tanto. Adesso intendiamo favorire le rispettive popolazioni a prendere confidenza e conoscere la realtà gemellata. Sul terreno della cooperazione, inoltre, c’è un soggetto sempre disposto a dare una mano: è l’Unione Europea che ha fatto proprio il principio di sussidiarietà per supportare singoli Stati quando questi sono in difficoltà nel prendere e attuare decisioni”.
“Arezzo – ha concluso il presidente della commissione consiliare pace Luigi Triggiano – partecipando alla missione ‘Enti locali per la pace’ in Libano nel 2007 ha avuto l’opportunità di offrire la propria collaborazione a un paese in conflitto. Successivamente siamo stati chiamati dalle Nazioni Unite a valutare, attraverso un progetto, un metodo di sostegno alle popolazioni libanesi per migliorare il loro accesso alle cure. Oggi, questo progetto del Comune di Arezzo è attivo nel ‘paese dei cedri’ con un obiettivo strategico: sostenere le municipalità come potenziali promotrici della salute dei cittadini attraverso la valorizzazione dei cosiddetti dispensari quali veri centri di cure primarie dove equipe pluridisciplinari di operatori, che il progetto ha implementato in Libano per la prima volta, offrano assistenza qualificata alle persone e alle famiglie sprovviste di copertura assicurativa. Nel 2010 si apre una nuova fase che ci vedrà impegnati nel sostenere la gestione finanziaria e manageriale dei centri di cura e il dialogo fra municipalità e istituzioni governative preposte alle attività sanitarie e sociali. Sottolineo come a questi sforzi partecipino accanto all’amministrazione comunale, i medici di famiglia, i funzionari Asl esperti di controllo di gestione, ginecologi e neuro-psichiatri infantili: la forza del nostro fare cooperazione è in questa straordinaria sinergia”.

LA SCHEDA SUI VARI PROGETTI

– “Impact”, destinato ai Balcani, con un budget di circa 100.000 euro, di cooperazione con Serbia, Bosnia e Albania per definire accordi di partenariato locale e arrivare alla gestione di attività di pertinenza del Comune di Arezzo in Bosnia.
– “La ruta del Cafè” con la Repubblica Dominicana, budget di circa 70.000 euro, sempre per accordi di partenariato locale.
– “Med Cooperation – Palestina”, budget di 60.000 euro, per un corso di formazione di allievi palestinesi e israeliani con missioni in Palestina di delegazioni aretine.
– “Libano”, budget di 133.000 euro finanziati dal programma ONU ArtGold e dalla Regione Toscana, per la realizzazione di centri di cure primarie a Beirut.
– Comitato aretino cooperazione decentrata con la Repubblica Dominicana per l’organizzazione del decennale di cooperazione tra Arezzo e la Repubblica Dominicana: al Comune di Arezzo è affidata la presidenza.
– Sempre al Comune di Arezzo è delegato il coordinamento del Tavolo regionale Europa per la gestione dei rapporti con la regione e gli altri membri del tavolo al fine di pervenire per gli anni 2006-2010 alla elaborazione e approvazione dei programmi integrati annuali di intervento: progetti già per 600.000 euro.
– “La Basura Sirve”, importo di 2.401.544 euro, per partenariato diffuso con città dell’America Latina, Surco, Cuenca, General Pico, Tres de Febrero, Arica, Lago Agrio, e la città europea di Lille.
– Adesione alla rete di 9 città europee, Arezzo, Graz, Monaco, Trikala, Kielce, Oradea, Zurigo, Czestochowa, Chalons en Champagne, creata nell’ambito del progetto Urbact II – Thematic Network “City Region.Net”.
– Partenariato e collaborazione con i progetti “Palestina – prevenzione rischio adolescenti Gerusalemme Est”; “Palestina – Empowerment donne palestinesi”; “Buenos Aires – Imprese recuperate”; “Fondo garanzia Kraguievac – Serbia”.
– Restando in Medio Oriente e guardando al futuro, “Ali della colomba” in fase di proposta: qui la strada della pace e della convivenza israelo-palestinese corre lungo la salvaguardia del patrimonio culturale e del recupero di edifici storici di alcune città del nord Palestina. I cantieri in questione diverranno scuole di formazione per funzionari, tecnici e amministratori delle altre città palestinesi che presso di essi acquisiranno ogni professionalità necessaria.
– Infine, nella cooperazione internazionale rientrano molte azioni riconducibili più direttamente alle politiche comunitarie. Progetti “Urb-Al”; “Socrates – Open to Every Citizen” per l’incontro, lo scambio culturale e le esibizioni pubbliche in loco dei cori estone e italiano; “SEUM – Scuola europea dei mestieri”, un network europeo fra centri di formazione.