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Copenaghen, Prestigiacomo: massimo impegno UE per l’accordo

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Copenaghen, Prestigiacomo: massimo impegno UE per l’accordo

ROMA – Si è concluso a Bruxelles il Consiglio Ambiente straordinario convocato per mettere a punto la posizione europea sul negoziato sui cambiamenti climatici.
L’UE – prendendo atto di quanto emerso nella riunione APEC di Singapore e nella riunione ministeriale informale che si è svolta a Copenaghen la scorsa settimana – ritiene indispensabile che a dicembre si raggiunga un accordo ambizioso preparatorio del trattato da sottoscrivere entro il 2010.
Il Consiglio ha affrontato i temi delle tecnologie sulla base della relazione svolta dal Ministro Prestigiacomo,del finanziamento sulla base della relazione svolta dal ministro olandese Kramer e dal ministro inglese sulla forma dell’accordo.

Per quanto riguarda le tecnologie, occorre supportare la piattaforma emersa dal Mef che vede cooperare paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo su specifiche tecnologie quali i CCS, le fonti rinnovabili, l’efficienza energetica nel settore industriale e in quello civile, bioenergie, carbone pulito e auto a basse emissioni e occorre che l’accordo contenga regole e meccanismi globali per lo sviluppo e la diffusione di tali tecnologie.
Per ciò che riguarda il finanziamento sono state valutate le possibilità di utilizzare istituzioni finanziarie esistenti o puntare alla creazione di nuovi fondi e comunque di considerare l’opzione fast-start, un primo finanziamento immediato da oggi al 2013, come capace di innescare da subito i programmi di cooperazione con i paesi in via di sviluppo in materia di tecnologie.

“L’UE in maniera compatta– ha dichiarato il Ministro Prestigiacomo – si spenderà al massimo perché venga raggiunto un accordo. L’Europa porterà a Copenhagen i propri impegni già assunti e metterà sul tavolo della trattativa la possibilità di innalzare i tagli delle missioni dal 20 al 30% a condizione che gli altri paesi sviluppati assumano obiettivi analoghi e a fronte di impegni altrettanto significativi delle economie emergenti, così’ come ribadito dalle conclusioni adottate dall’ultimo Consiglio Europeo.

Ciò che non deve accadere é che si proroghi Kyoto senza che i paesi che oggi sono fuori dai vincoli del protocollo assumano impegni analoghi nel caso dei paesi industrializzati o comparabili per quanto riguarda i paesi emergenti.