Home Attualità Crisi, monito Bce: ‘Necessario più impegno a favore del lavoro’

Crisi, monito Bce: ‘Necessario più impegno a favore del lavoro’

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ROMA – La ripresa, seppur graduale, arriverà nel 2010. Le incertezze però restano elevate e i governi dovranno mettere in campo forti politiche a favore dell'occupazione, tenendo ben ferme le redini sul fronte dei conti pubblici: gli squilibri di bilancio infatti si annunciano già da ora "ampi e in netta ascesa''. Sono queste le indicazioni che vengono dalla Bce.

''In tutti i paesi assume importanza cruciale un maggiore impegno a favorire la crescita sostenibile e l'occupazione, poiche' la crisi finanziaria potrebbe avere inciso verosimilmente sulla capacita' produttiva delle economie dell'area dell'euro'' si legge nel bollettino mensile di novembre.

La moderazione nella fissazione dei salari, una sufficiente flessibilita' dei mercati del lavoro ed efficaci incentivi all'occupazione, sostiene l'Istituto di Francoforte, ''sono indispensabili per prevenire una disoccupazione strutturale molto piu' elevata nei prossimi anni. Vi e' inoltre urgente necessita' di politiche che promuovano la concorrenza e l'innovazione per accelerare la ristrutturazione e gli investimenti e creare nuove opportunita' imprenditoriali''.

L'attivita' economica nell'area dell'euro dovrebbe comunque migliorare ''nella seconda meta' dell'anno''. Nel 2010, ''pur prendendo atto dell'elevata incertezza che permane circa le prospettive economiche'', si dovrebbe registrare ''una graduale ripresa dell'attivita' economica''.

L'area dell'euro, rileva l'Istituto di Francoforte, ''dovrebbe beneficiare del contributo del ciclo delle scorte e della ripresa delle esportazioni, nonche' dei significativi interventi di stimolo macroeconomico in atto e delle misure adottate per ripristinare il funzionamento del sistema finanziario''. Tenendo conto dell'insieme delle informazioni disponibili, sottolinea la Bce, ''nella seconda parte dell'anno il tasso di crescita trimestrale del pil in termini reali potrebbe riportarsi su livelli positivi''.

Tuttavia, si osserva, ''l'incertezza resta elevata'', in particolare a causa della ''natura temporanea di alcuni dei fattori favorevoli. Guardando oltre la volatilita' dei dati pervenuti, l'economia dell'area dell'euro dovrebbe recuperare ad un ritmo graduale nel 2010, poiche' nel medio periodo risentira' probabilmente del processo di aggiustamento dei bilanci in atto nei settori finanziario e non finanziario, sia all'interno sia all'esterno dell'area''.

La Bce lancia poi un monito sul fronte dei conti pubblici. I governi di molti paesi dell'area dell'euro, per quanto attiene alle politiche fiscali, ''devono far fronte a squilibri di bilancio ampi e in netta ascesa''. In assenza di una strategia di uscita chiara e credibile dalle misure adottate, questa situazione ''potrebbe rischiare seriamente di compromettere la fiducia dei cittadini nella sostenibilita' delle finanza pubbliche e nella ripresa economica''. La Bce evidenzia come ''il fabbisogno assai elevato del settore pubblico potrebbe innescare repentini cambiamenti dal clima di fiducia dei mercati, determinando tassi di interesse a medio e lungo termine meno favorevoli''. A sua volta cio', sottolinea l'Istituto di Francoforte, ''frenerebbe gli investimenti privati, indebolendo cosi' le basi per un ritorno ad una crescita sostenuta''.

Inoltre, rileva ancora la Bce, ''gli elevati livelli di disavanzo e debito pubblico possono rendere piu' complesso il compito della politica monetaria unica di mantenere la stabilita' dei prezzi''. Il Consiglio direttivo ''esorta quindi i governi a rendere note e attuare tempestivamente strategie di uscita dalle misure di stimolo e strategie di riequilibrio dei conti che siano ambiziose, fondate su ipotesi di crescita realistiche e incentrate soprattutto sulla riforma della spesa''.

Gli sgravi fiscali, sottolinea la Bce, ''dovrebbero essere considerati solo nel medio periodo, una volta che i paesi avranno recuperato un sufficiente margine di manovra nei bilanci''. A questo riguardo, rileva l'Istituto di Francoforte, le recenti conclusioni del Consiglio Ecofin, che sollecitano ad avviare il processo di risanamento al piu' tardi nel 2011 e ad andare ben oltre il parametro dello 0,5% del pil l'anno in termini strutturali, ''rappresentano il requisito minimo per tutti i paesi dell'area dell'euro''.

Infine, "riveste un ruolo importante anche un'adeguata ristrutturazione del settore bancario'' aggiunge la Bce sottolineando che ''situazioni patrimoniali sane, un'efficace gestione del rischio e l'adozione di modelli imprenditoriali solidi e trasparenti sono la chiave di volta per rafforzare la tenuta delle banche agli shock, gettando le basi per una crescita economica sostenibile in un contesto di stabilita' finanziaria''.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign