Home Cronaca Cercatori d’oro e false illusioni

Cercatori d’oro e false illusioni

0
Cercatori d’oro e false illusioni

ROMA – Il continuo rialzo delle quotazioni dell'oro, che nei giorni scorsi ha raggiunto i 1.090 dollari l'oncia sul mercato di Londra, ''non deve creare illusioni. A chi vagheggia la possibilita' di una nuova 'corsa all'oro'' bisogna subito precisare che la quantita' di pagliuzze aurifere che si puo' trovare sui fiumi italiani in ore e ore di duro lavoro puo' bastare si' e no a ripagare il costo della benzina necessaria per raggiungere i siti di ricerca''. Lo sottolinea all'ADNKRONOS Arturo Ramella, presidente della Federazione Mondiale dei Cercatori d'Oro. ''Passa il tempo ma il fascino del metallo giallo rimane invariato. Non sono un esperto di finanza, ma tra i tanti beni-rifugio a disposizione -osserva Ramella- evidentemente si preferisce sempre l'oro''.

''Per effetto della crisi economica mondiale si e' parlato di una nuova corsa all'oro in alcuni Paesi come il Canada e gli Stati Uniti. Anche in Italia c'e' un buon movimento di appassionati, mentre in altre nazioni, come nel Sudafrica, si assiste ad un boom a livello giovanile. Sui fiumi italiani, pero', le quantita' sono talmente minime che e' una pura illusione pensare di arricchirsi con la ricerca''.

''Non si puo' improvvisare un'attivita' del genere. Non ci si inventa da un giorno all'altro cercatori d'oro -chiarisce Ramella- perche' l'esperienza necessaria si accumula in anni e anni di paziente attivita' lungo i torrenti. Per noi, comunque, si tratta di una passione e non certo di una fonte di reddito. Nessuno pensa di diventare milionario in questo modo''.

Nello scorso mese di agosto si sono svolti a Vermogno, frazione del Comune di Zubiena, zona collinare in provincia di Biella, i Campionati Mondiali dei cercatori d'oro. La vittoria e' andata agli appassionati austriaci, seguiti dalla squadra svizzera e da quella tedesca. Italia al primo posto nella categoria veterani. Prossimi appuntamenti, l'anno prossimo nella Repubblica Ceca, nel 2011 in Polonia e nel 2012 in Sudafrica.

Ai Mondiali di agosto appassionati di 22 nazioni si sono sfidati all'ultima pagliuzza aurifera all'interno di grandi bacini d'acqua. Unico attrezzo del mestiere, per separare terra o sabbia dal prezioso minerale, il tradizionale piatto conosciuto come 'batea' nell'ambiente degli avventurieri affetti da un'incurabile 'febbre dell'oro'.

Il regolamento prevedeva che a vincere sarebbe stato l'appassionato in grado di individuare il maggior numero di presenze aurifere e a farle emergere, selezionandole tra tutti gli altri sedimenti. Ogni concorrente ha ricevuto un secchio contenente 20 kg di sabbia mista a ghiaia, all'interno del quale erano state seminate delle pagliuzze d'oro.

Al di la' delle competizioni ufficiali, che si svolgono in aree appositamente attrezzate, nella vita quotidiana di un cercatore d'oro il campo d'azione e' decisamente piu' accattivante, anche se non c'e' alcuna possibilita' di arricchirsi con questo hobby. In definitiva, l'attivita' di ricerca si rivela piu' che altro un'occasione per passare alcune ore all'aria aperta in riva ad un fiume.

Non si puo' pensare, insomma, di intraprendere la ricerca con la speranza di diventare milionari. Con tanta pazienza, colpo d'occhio ed un po' di fortuna, infatti, in una giornata di lavoro sul fiume si puo' al massimo trovare un paio di grammi d'oro in tutto. Il vero cercatore va per fiumi solo per provare l'emozione di veder affiorare una pagliuzza dorata dalla sabbia, ben consapevole che questa passione cosi' insolita e faticosa non produrra' favolose ricchezze.

Nei cercatori d'oro c'e' anche l'orgoglio di perpetuare una tradizione che risale molto indietro nel tempo. Gia' duemila anni or sono i Romani scavavano miniere d'oro nell'area di Biella, le cosiddette 'aurifodinae' della Bessa. In Italia i migliori territori per la 'corsa all'oro ' si trovano soprattutto nelle regioni settentrionali. I corsi d'acqua piu' battuti dai cercatori sono il Ticino, l'Orba, la Dora Baltea e il torrente Elvo.

Articlolo scritto da: Adnkronos