Home Nazionale Detenuto di Guantanamo telefona ad al Jazeera e denuncia violenze

Detenuto di Guantanamo telefona ad al Jazeera e denuncia violenze

0

DOHA – Un detenuto del campo di prigionia americano di Guantanamo ha telefonato ad al Jazeera, denunciando di essere stato picchiato dagli agenti, che gli hanno lanciato anche gas lacrimogeni, per essersi rifiutato di uscire dalla sua cella. All'emittente del Qatar, Mohammad al-Qurani, un 21enne originario del Ciad, ha raccontato che le vessazioni "sono iniziate una ventina di giorni" prima che Barack Obama si insediasse alla Casa Bianca, il 20 gennaio scorso, e che "da allora ne sono stato vittima quasi ogni giorno".

"Da quando Obama e' diventato presidente, non ci ha dimostrato che qualcosa cambiera'", ha detto il giovane detenuto ad al Jazeera, in riferimento all'annuncio del presidente sulla chiusura del campo di detenzione. Al-Qurani, trasferito nei mesi scorsi in una delle aree della prigione destinate ai detenuti in attesa di rilascio, ottenuto il permesso di fare una telefonata, ha chiamato un cameraman della tv di Doha, Sami al-Hajj, che a Guantanamo e' stato rinchiuso per sei anni. A lui ha spiegato il suo rifiuto di lasciare la cella perche' "non venivano garantiti i miei diritti", come quello di interagire con altri detenuti e di avere "cibo normale".

Dinanzi alla sua protesta, sei soldati con indosso elmetti e maschere antigas sono entrati nella sua cella e hanno cominciato a picchiarlo "con bastoni di plastica, svuotando due bombolette di gas lacrimogeni…mi hanno sbattuto la testa contro il pavimento…mi hanno rotto un dente". "E quando ho iniziato a urlare verso il superiore, dicendo 'guarda cosa stanno facendo', lui ha iniziato a ridere e ha risposto, 'sta facendo il suo lavoro'", ha raccontato ancora al-Qurani.

Ricevuta la telefonata del detenuto, al Jazeera ha contattato il Pentagono e il dipartimento di Giustizia americano, riuscendo solo ad ottenere una risposta da un portavoce di Guantanamo, il comandante della Marina, Brook DeWalt, che ha detto di "non avere alcuna conferma sull'autenticita'" del racconto di al-Qurani. "Non abbiamo alcuna prova a sostegno di queste affermazioni", ha affermato.

Articlolo scritto da: Adnkronos