Home Cronaca Doveva finire in oriente, recuperata la scultura del dio Mitra

Doveva finire in oriente, recuperata la scultura del dio Mitra

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ROMA – Presentata stamattina, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, una scultura in marmo proveniente dall'antica citta' di Veio e probabilmente datata al II secolo dopo Cristo. Il rilievo raffigura il dio Mitra che uccide un toro, e costituisce la testimonianza che in quell'area geografica fosse molto forte il culto di quella divinita'. Presenti il Soprintendente per l'Etruria meridionale Anna Maria Moretti, il Comandante della Finanza Vito Augelli, il Procuratore aggiunto della Repubblica Giancarlo Capaldo, il Direttore del Comprensorio di Veio Francesca Boitani, e il Sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro.

La scultura era stata ritrovata dalla Guardia di Finanza l'11 marzo scorso, al termine di una operazione investigativa iniziata dal Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico nel luglio dello scorso anno, e coordinata dal Procuratore aggiunto della Repubblica di Roma Giancarlo Capaldo e diretta dal sostituto Procuratore della Repubblica Paolo Ferri.

Le indagini delle Fiamme Gialle, nate da varie segnalazioni di scavi illeciti fatte da antiquari, hanno individuato un sodalizio criminale operante nelle province di Roma di Viterbo, ed hanno portato ai fermi di quattro italiani di cui uno con precedenti nel settore. Sono ancora in corso riscontri per identificare altri complici.

L'attivita' della Finanza contro il traffico di opere del passato ha cosi' bloccato il sicuro trafugamento clandestino all'estero di una rara testimonianza del culto mitraico sul territorio, destinata forse al mercato fra Cina e Giappone, via Emirati Arabi Uniti. L' operazione della Finanza ha consentito quindi di scoprire un sito archeologico mai censito fino ad allora dalle autorita' preposte del Ministero. I dati in possesso della Soprintendenza consentiranno di avviare nuove inchieste per individuare nuove prospettive sulla vita della citta' di Veio in eta' romana.

Soddisfatta la Soprintendente dei beni archeologici dell'Etruria meridionale Anna Maria Moretti proprio perche' il museo di Villa Giulia si arricchisce di un'altra testimonianza che l'adorazione del dio Mitra era molto forte. ''Veio fu la prima delle citta' etrusche ad essere conquistata da Roma, e comunque la vita continuo' a lungo, fino all'Eta' Imperiale avanzata. E il rilievo di Mitra getta luce sulle fasi piu' recenti dell'insediamento, collocandosi intorno alla meta' del II secolo dopo Cristo.

E' un documento eccezionale per qualita', ma anche perche' ci sara' una testimonianza nuova che il culto si diffuse rapidamente, diventando una delle religioni orientali piu' importanti nell'ambito dell'Impero. La documentazione che possediamo su Mitra e' copiosa, in Etruria pero' e' meno abbondante e si colloca piu' nelle zone di Vulci, ma anche nelle zone della Cassia e a Bolsena, fino ad Arezzo. Le quasi inesistenti risorse – conclude la Moretti – le dedicheremo ad un intervento che ci aiuti a individuare il sito che accoglieva in origine questo monumento ''.

Fra gli interventi piu' importanti quello del sottosegretario Francesco Giro, da tempo impegnato con il tema scottante del traffico illecito del patrimonio artistico nazionale, gia' oggetto di discussione in ambito continentale. ''Ringrazio il colonnello Augelli, comandante della Polizia Tributaria, – dichiara – per questo impegno del quale siamo orgogliosi. Il nostro Ministero e' impegnato nel contrasto al trafugamento delle opere, abbiamo partecipato come Governo al Semestre europeo francese che ha dedicato grande importanza a questo tema.

A Versailles abbiamo dimostrato di essere all'avanguardia, attraverso un metodo di coordinamento fra le forze, e stiamo studiando altre soluzioni per coordinarci anche a livello politico con i Paesi dell'Unione Europea nostri alleati, per costruire proprio un modello europeo per la lotta al traffico illecito delle opere d'arte ''.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign