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Emergenza valanghe, 7 vittime in Trentino

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Emergenza valanghe, 7 vittime in Trentino

ROMA – Valanghe killer in Trentino Alto Adige dove sette persone sono morte sepolte dalla neve. Quattro era volontari del soccorso alpino e le salme sono state recuperate questa mattina. Si tratta di Diego Perathoner, 42 anni, di Canazei, Alessandro Dantone 39 anni, di Alba di Canazei, Erwin Riz, 33 anni, e Luca Pronoth 45 anni entrambi di Campitello. Facevano parte di una squadra composta da sette tecnici impegnati nella ricerca di due turisti friulani sepolti da una slavina mentre stavano compiendo una escursione con le ciaspole fuori pista nell'Alta Valle di Fassa, in Val Lasties, tra il gruppo del Pordoi da quello del Sella.
La squadra era uscita intorno alle 18 e, raggiunto il Rifugio Forcella, era scesa con gli sci facendosi luce con le lampade frontali verso la zona dove risultavano dispersi i due. Ma improvvisamente si è staccato dall'alto un costone di neve che ha trascinato tutti i soccorritori verso valle. Per quattro di loro non c'è stato nulla da fare. Salvi per miracolo gli altri tre membri della spedizione, come Sergio Valentini che, sotto la neve, ha trovato una bolla d'aria e Martin Riz che è stato solo lambito dalla valanga, riuscendo a dare l'allarme immediatamente. Trovati i corpi anche dei due turisti friulani: sono Fabio Baron, 30 anni, originario della stessa Udine, e Diego Andreatta, 31 anni, nato a Palmanova, in provincia. A dare l'allarme per la loro scomparsa era stata la fidanzata di uno dei due. La settima vittima è un ragazzino tedesco di 12 anni, travolto da una slavina mentre stava sciando assieme al fratello e a un amico su un percorso fuori dalle piste battute, ma abbastanza frequentato, nei pressi di Malga Madriccio, a Solda in Alto Adige.
Duro il commento del responsabile della protezione civile Guido Bertolaso: "Sono stufo che i nostri soccorritori perdano la vita perché le persone vanno a fare escursioni in modo sprovveduto e senza tenere conto degli allarmi".
Il 2009 per il Soccorso Alpino è stato "un anno veramente orribile" spiega Pier Giorgio Baldracco, Presidente Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, che ricorda anche le quattro vittime dell'elicottero di Belluno precipitato ad agosto. "La montagna non è assassina, è la stupidità che la rende assassina", continua spiegando che purtroppo "le valanghe sono sempre venute giù e sempre verranno giù, ma non si riesce a far capire che se non ci sono le condizioni non si deve andare".
Appresa la notizia del tragico incidente il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai un messaggio in cui esprime la sua "solidarietà e affettuosa vicinanza", pregandolo di "rappresentare ai familiari delle vittime" la sua "commossa partecipazione al loro cordoglio e, ai feriti, gli auguri di una pronta guarigione". A renderlo noto è un comunicato del Quirinale.
Intanto in tutto il Trentino Alto Adige il pericolo valanghe rimane forte, di grado 4 su una scala di 5, sui pendii ripidi di tutte le esposizioni oltre circa i 1600 m. I distacchi di neve bagnata interessano tutto il manto e possono assumere grandi dimensioni. Sopra i 2300 m di quota i nuovi grossi accumuli eolici poggiano su strati freddi di cristalli angolari e si possono distaccare spontaneamente o con un debole sovraccarico. Le precipitazioni nevose miste ad acqua fino alle alte quote hanno appesantito molto il manto nevoso e indebolito la sua stabilità. Oltre i 2300 m circa gli apporti di neve fresca delle ultime 48 ore sono considerevoli, mediamente 40-70 cm con formazione di grossi accumuli eolici. Si sono osservate numerose valanghe sia di superficie come di fondo, alcune anche di grandi dimensioni. Al di sotto dei 2000 m il manto è spesso bagnato fino al suolo.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign