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Europa invasa dalla coca

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ROMA – Cresce il consumo di cocaina in Europa, che si attesta come il più popolare 'stimolante' utilizzato nel Vecchio continente. E l'Italia si conferma tra i Paesi a maggiore consumo. In aumento anche il consumo di eroina e se non vi sono prove di un ritorno alla diffusione "epidemica dell'uso, tipica degli anni '80 e '90, i problemi sociali e di salute legati a questa sostanza rimangono considerevoli". A dirlo è il presidente dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt) Marcel Reimen, in occasione della presentazione oggi a Roma e a Bruxelles della relazione annuale sull'evoluzione del fenomeno della droga in Europa.

Secondo i dati circa 13 milioni di europei tra i 15 e i 64 anni hanno provato cocaina nella loro vita. Di questi 7,5 milioni sono giovani tra i 15 e i 34 anni, 3 milioni dei quali l'hanno usata nell'ultimo anno. Il consumo nell'Unione europea resta concentrato nei Paesi occidentali, mentre rimane basso in altre parti d'Europa. Nei Paesi a più elevata prevalenza (Danimarca, Spagna, Irlanda, Italia e Regno Unito), recenti indagini indicano che nell'ultimo anno l'uso tra i giovani si è attestato fra il 3,1% e il 5,5%. Nella maggior parte dei Paesi partecipanti all'indagine, i dati evidenziano una tendenza alla stabilizzazione o all'aumento dell'uso nell'ultimo anno nei giovani tra i 15 e i 34 anni.

Nel 2007 il numero di sequestri di cocaina in Europa ha raggiunto quota 92 mila (rispetto a 84 mila del 2006), benché il quantitativo complessivo recuperato si sia ridotto a 77 tonnellate rispetto alle 121 del 2006. Tra i pazienti che entrano per la prima volta in terapia per la disintossicazione, il 22% ha indicato la cocaina come sostanza problematica primaria. Nel 2007 sono stati segnalati circa 500 decessi associati all'uso della cocaina.

E dopo una diminuzione dei problemi legati all'eroina dalla metà degli anni '90 all'inizio del nuovo secolo, gli indicatori delle tendenze relative agli oppiacei (nuove domande di terapia, decessi, sequestri) mostrano ancora sviluppi. L'Osservatorio stima che vi siano in Ue e in Norvegia da 1,2 a 1,5 milioni di consumatori problematici di oppiacei, la maggior parte dei quali usa eroina. I nuovi dati indicano anche che il numero di consumatori è in aumento, seppure in misura modesta.

Calo di popolarità invece per gli spinelli. Anche se la cannabis resta la droga illecita più comunemente usata nel Vecchio continente, i nuovi dati testimoniano una riduzione del consumo. Una tendenza già registrata lo scorso anno. Sono circa 74 milioni gli europei tra i 14 e i 64 anni che hanno provato la cannabis nella loro vita, e circa 22,5 milioni quelli che ne hanno fatto uso nell'ultimo anno. Il calo di consumo è particolarmente evidente tra i giovani studenti di 15-16 anni. La maggior parte dei Paesi dell'Europa occidentale, insieme a Croazia e Slovenia, ha riferito già dal 2007 un calo o una stabilizzazione dell'uso di cannabis almeno una volta nella vita, dopo i boom registrati nelle precedenti indagini. Meno incoraggianti i dati sul numero dei consumatori regolari e intensivi. E' possibile che fino al 2,5% di tutti i giovani europei faccia uso di cannabis con frequenza quotidiana.

Quanto al mercato, internet è sempre più importante per la vendita di sostanze psicoattive che rappresentano un'alternativa legale allo 'sballo'. Una piazza virtuale che consente ai rivenditori di offrire a un vasto pubblico sostanze alternative e aggirare i controlli. Dai dati emerge che il controllo di Internet rappresenta anche per i ricercatori un "elemento sempre più importante per individuare le nuove tendenze delle droghe". Nel 2009 l'Osservatorio ha condotto un'indagine su 115 negozi online in 17 Paesi dell'Ue. La maggior parte dei venditori individuati si trovava nel Regno Unito (37%), in Germania (15%), nei Paesi Bassi (14%) e in Romania (7%). L'ampia varietà di sostanze messe in vendita va dalle droghe tradizionali usate in alcune parti del mondo, a sostanze di sintesi ottenute in laboratorio e non testate sull'uomo. Tra i nuovi prodotti messi in vendita quest'anno vi sono le cosiddette 'party-pills' (droghe ricreative), contenenti alternative legali alla sostanza di recente individuazione benzilpiperazina (bzp).

Articlolo scritto da: Adnkronos Salute