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Fiat, scatta la cassa integrazione a Termini Imerese

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PALERMO – Scatta da oggi la cassa integrazione per gli operai della Fiat di Termini Imerese (Palermo). La fabbrica riaprirà il prossimo 7 gennaio per poi fermarsi nuovamente dal 25 al 30 gennaio. Intanto, i sindacati e gli operai si stanno preparando per nuove forme di protesta dopo l'ufficializzazione della chiusura della fabbrica a partire dal 2012.
In un'intervista al 'Mattino' il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, dice che ''il polo di Termini Imerese non può essere chiuso. Stiamo convocando per gennaio un tavolo di confronto con la Regione Sicilia, la Fiat e le forze sociali con l'obiettivo di risolvere il problema di Termini Imerese e di dare un futuro industriale a questo importante polo produttivo siciliano. Noi faremo ogni sforzo affinché si continui a produrre auto con la Fiat o con altri produttori. Ci sono risorse sufficienti che il Governo e la Regione Sicilia possono mettere a disposizione''. ''Se non fosse possibile continuare a produrre auto – aggiunge il ministro – ci impegniamo tutti a trovare altre produzioni che possano tutelare l'occupazione di questo territorio''.
''Ad oggi la Fiat è l'unica casa automobilistica in Europa che ha deciso di chiudere uno stabilimento nel proprio Paese'' scrive sul suo sito il senatore del Pd Giuseppe Lumia. ''Termini Imerese – aggiunge Lumia – gode di un'ottima rete di collegamenti stradali e può usufruire del porto, che consentirebbe all'azienda di abbattere i costi del trasporto attraverso le autostrade del mare; occupa, inoltre, una posizione strategica nel Mediterraneo, dove già a partire dal 2010 si prevede un'espansione dei mercati con la nascita dell'area di libero scambio. Lo stabilimento Fiat, quindi, potrebbe diventare a pieno titolo il principale polo automobilistico del Mediterraneo''.
Intanto Guglielmo Epifani valuta l'ipotesi di un intervento di altri gruppi per rilevare lo stabilimento di Termini Imerese. Secondo il segretario generale della Cgil la presenza in Italia di un solo produttore di automobili ''è un'anomalia che ormai non ha paragoni negli altri settori industriali''. ''Certo – puntualizza in un'intervista a 'Repubblica' – non possiamo aspettare due anni che arrivi il cavaliere bianco dalla Cina. Dobbiamo chiedere a governo e Fiat di non sfuggire alle loro responsabilità in Sicilia''.
''La situazione italiana – sottolinea ancora Epifani – è certamente anomala. Non è normale che in un settore tanto importante ci sia un solo produttore. Sono state superate le rendite di posizione in tanti altri campi, pubblici e privati, e sarebbe positivo che anche nell'automobile si arrivasse a una situazione di maggiore competizione tra costruttori''. La Cgil non accetta che la Fiat ''abbandoni la produzione a Termini'' e, dice Epifani, ''abbiamo preteso l'apertura di un tavolo di confronto. Se poi un altro produttore vuole farsi avanti, con lo stesso stato d'animo valuteremo quella proposta dal punto di vista delle garanzie per i lavoratori''.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign