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Finisce la latitanza di Antonio Pelle

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REGGIO CALABRIA – E' finita la latitanza di Antonio Pelle, detto ''Gambazza''. Il 77enne boss di San Luca è stato catturato questo pomeriggio dai Carabinieri del Ros di Reggio Calabria all'ospedale di Polistena, nella piana di Gioia Tauro.

Ricercato dal 2000 per associazione mafiosa, traffico di armi, sostanze stupefacenti e altro, Pelle era inserito nell'elenco dei 30 ricercati più pericolosi d'Italia. Dal 2007 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. Al momento non ci sono favoreggiatori.

'Ntoni Gambazza, all'anagrafe Antonio Pelle, nato il primo marzo 1932 nel paese noto per una faida che ha fatto decine di morti, è il boss più potente di San Luca, uno dei capi storici dell'organizzazione, e nella struttura gerarchica della cosca ricopre il grado di vangelo, il più alto.

Dopo l'arresto del figlio, Salvatore Pelle, per 'Gambazza' termina oggi una latitanza cominciata nel 2000, quando venne condannato a 26 anni di carcere per associazione mafiosa, traffico internazionale di armi, droga e altro. Prima di allora il boss era stato assolto nove volte. Il 18 settembre 2007 sono state diramate anche ricerche in campo internazionale, finalizzate ad una eventuale estradizione dopo l'arresto.

In tutti questi anni si dice che Pelle sia sempre rimasto nascosto nei boschi dell'Aspromonte. Niente telefono, niente computer. Solo messaggeri per comunicare con i suoi. Comunicazioni divenute sempre più difficili negli ultimi anni, dopo la strage di Duisburg, del 15 agosto 2007, vista la crescente pressione dello Stato e la presenza sempre più capillare delle forze dell'ordine sul territorio.

Secondo gli investigatori, Antonio Pelle sapeva della Strage di Duiburg, cioè sapeva che qualcuno avrebbe vendicato l'omicidio di Maria Strangio, 33 anni, ammazzata a Natale del 2006 per errore, al posto del marito, Giovanni Luca Nirta.

Era a conoscenza della possibilità di una strage, ma non ha reagito. Anzi, proprio per sottolineare l'estraneita' alla faida delle famiglie più potenti chiese ai familiari liberi di mandare una lettera alla 'Gazzetta del Sud'. Insomma, la faida sarebbe solo uno scontro tra famiglie minori e 'Gambazza' stava cercando, come già aveva fatto in passato, nel 1991, di arrivare a una pace senza vincitori.

Articlolo scritto da: Adnkronos