PARIGI – Grande attenzione nei media francesi per il processo per il 'delitto perfetto' che si celebra in questi giorni davanti alla corte di assise della Haute-Garonne a Tolosa.

Alla sbarra Jacques Viguier, 42 anni, stimato professore universitario, accusato della morte della moglie, la 38enne Suzanne Viguier, scomparsa senza lasciar tracce di sé il 27 febbraio 2007. La donna – madre di tre figli – è sparita, dopo essere stata riaccompagnata a casa dall'amante, Olivier Durandet, alle 4.30 della mattina di domenica 27 febbraio 2000.

Il marito, professore di diritto amministrativo all'università di Tolosa, nega ogni accusa. Un uomo definito brillante ed erudito, che ama sedurre le sue studentesse, ricostruisce la stampa francese. Ma anche un appassionato di cinema americano, che adora i film di Alfred Hitchcock
(nella foto). Con la moglie vivevano sotto lo stesso tetto, ma di fatto erano separati da tempo ed ognuno aveva la sua vita.

La scomparsa viene denunciata dal marito tre giorni dopo il fatto, dietro pressioni dell'amante della donna. In un primo momento gli investigatori non sospettano del marito. Pensano a una fuga. Solo due mesi più tardi, i poliziotti iniziano ad indagare su Viguier: vengono a sapere che la donna aveva deciso di divorziare e che aveva avviato le pratiche per formalizzare la separazione e ottenere la custodia dei figli. Nel corso di una perquisizione, trovano la borsa della donna in fondo a un armadio con al suo interno le chiavi di casa. Eppure il marito aveva detto di aver trovato la casa al suo rientro domenica sera chiusa a chiave. Come ha potuto la moglie uscire e chiudere casa senza avere le chiavi?

Articlolo scritto da: Adnkronos