Londra – Appena sei mesi di vita. Una diagnosi che rivoluziona i giorni che ti restano. Così Phil Collins, un uomo di 61 anni originario del Dorset, in Gran Bretagna, ha deciso di godersi al massimo i 6 mesi che gli restavano da vivere a causa di un tumore che – secondo i medici – aveva colonizzato fegato e vescica. Si è licenziato in un lampo, ha liquidato la pensione e realizzato tutti i sogni nel cassetto: una fiammante Triumph per sé e una macchina nuova di zecca per la sua adorata consorte, Isabel. E, nell'attesa di passar a miglior vita, aveva organizzato il proprio funerale, mettendolo a punto nei minimi dettagli. Ma i medici del Dorsel County Hospital avevano preso un granchio: nessun tumore per Phil, ma un semplice ascesso.
Almeno al momento della diagnosi errata, perché nei due anni trascorsi nell'attesa che il cancro avesse la meglio, l'uomo si è ammalato davvero proprio a causa di tutti quei farmaci – per lo più steroidi e morfina – assunti senza che ce ne fosse bisogno. Per questo, il signor Collins ha dichiarato battaglia al National Health System, il servizio sanitario britannico. Vuole che gli vengano riconosciuti i danni, anche perché, spinto dalla drammatica diagnosi che non lasciava spazio a speranze, ha incenerito ogni risparmio.
Phil, ricoverato attualmente allo Yeovil District Hospital, si dice sconvolto per l'ennesimo cambio di rotta subito dalla sua esistenza. Intanto un portavoce del Dorset County Hospital, il nosocomio finito nelle polemiche per la vicenda, ha spiegato che "siamo costantemente in contatto – si legge sul britannico Telegraph – con i signori Collins per aggiornarli sui risultati delle nostre indagini interne".
Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign