Home Attualità Informazione GF: perchè ai genitori si dice «Ti voglio bene e non ‘Ti amo’»

GF: perchè ai genitori si dice «Ti voglio bene e non ‘Ti amo’»

0
GF: perchè ai genitori si dice «Ti voglio bene e non ‘Ti amo’»

ROMA – Dopo gli ‘slanci d’affetto’ manifestati durante la puntata di lunedì 7 dicembre dai concorrenti di Grande Fratello nei confronti dei loro genitori, il dott. Carlo Alberto Cavallo, psicologo di Grande Fratello, tiene a precisare:
PERCHÉ AI GENITORI SI DICE “TI VOGLIO BENE” E NON “TI AMO”
E’ semplice da capire, intuitivo, e spiegarlo dovrebbe essere inutile. Ma pare che non sia così, da quel che si sente dire dai figli concorrenti di Grande Fratello ai loro genitori. Nella puntata di lunedì 7 dicembre due concorrenti, Veronica prima, Marco dopo, hanno detto ai loro padri: “Ti amo”, le stesse parole che dicono ai loro partner. Ma c’è un’enorme differenza: il partner si sceglie, i genitori no. E le parole “ti amo” sono legate ad una scelta. Che sia un partner, un’arte, un gusto, infatti si dice “amo la polenta””, non “voglio bene alla polenta”! Perché l’ho scelta, la polenta.
Non c’entra quanto di positivo si provi per un’altra persona. Non è la qualità che fa la differenza. E’ la qualità che distingue i due tipi di rapporto. La scelta, e ovviamente, di conseguenza, la sessualità. Già, la sessualità. Un confine che, a quanto pare, almeno nelle parole, sbiadisce. Occhio genitori! Fatevi dire le parole giuste se “volete bene” ai vostri figli!
Dalle parole usate dipende anche l’identità sessuale dei figli, argomento molto delicato di questi tempi. Se i vostri figli dicono: “Ti amo” indipendentemente alla mamma o al papà, forse più avanti negli anni avranno difficoltà a usare la frase “ti amo” per il partner sessuale che naturalmente gli spetterebbe. “Ti amo”, se questa correlazione è giusta, va bene per tutto, uomo o donna che sia.