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I commercianti dicono no al senso unico in Via Veneto

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AREZZO – No al senso unico di marcia in Via Vittorio Veneto è l’esito del referendum sottoposto agli operatori commerciali della strada interessata dai lavori. Circa l’80% dei commercianti di Via Veneto preferisce mantenere l’attuale situazione, mentre il 20% sarebbe favorevole al senso unico in entrata. C’è stata anche una piccola percentuale di coloro che non si sono voluti esprimere ma in definitiva sono stati tra i voltanti, 31 quelli contrari al cambiamento e solo 8 quelli favorevoli al senso unico.
Sulla questione però, dopo un articolo apparso questa mattina su un quotidiano locale, interviene il direttore di Confesercenti, l’associazione di categoria che per prima, ha sentito gli operatori e che da tempo ha preso a cuore le esigenze dei commercianti di via Vittorio Veneto con l’obiettivo di contribuire al miglioramento e alla riqualificazione della zona nell’interesse degli operatori e dei cittadini.
“Dispiace leggere nei giornali – dichiara Mario Checcaglini direttore di Confesercenti – il risultato di un referendum la cui comunicazione ad amministrazione comunale e stampa doveva essere congiunta tra le due associazioni del commercio”.
“La nostra associazione – prosegue Checcaglini – lunedì scorso ha effettuato il referendum tra gli operatori di Via Veneto, rispondendo ad una sollecitazione posta da più parti, sul fatto se, una volta ripresi i lavori a gennaio, era valida l’eventuale proposta di allargare il marciapiede di via Veneto sul lato sinistro in entrata ad Arezzo. La conseguenza di questa ipotesi di allargamento del marciapiede, comporterebbe necessariamente l’introduzione del senso unico di marcia in Via Vittorio Veneto con tutti i risvolti del caso per i quali abbiamo ritenuto giusto come associazione di categoria, far esprimere coloro che quotidianamente lavorano in quel tratto di strada”.
Per dovere di cronaca aggiunge Checcaglini: “Confesercenti ha dato il via il lunedì al referendum mentre l’Ascom ha avviato la stessa consultazione il martedì. Giustappunto il giorno successivo. Nonostante tutto. per noi è stato naturale chiamare il referente di strada di Ascom per confrontare i loro risultati con i nostri. È stato a quel punto, considerata l’uguaglianza dei dati, che abbiamo concordato con Ascom, di comunicare congiuntamente l’esito del referendum sia all’amministrazione comunale che agli organi di stampa. Almeno fino a ieri pomeriggio questi erano gli accordi con il referente di Ascom”.
“L’articolo di questa mattina – conclude il direttore di Confesercenti – testimonia che qualcosa deve essere cambiato nella notte, e ci coglie di sorpresa perché non siamo nemmeno stati avvisati. Da parte nostra abbiamo rispettato quanto concordato per proseguire il percorso unitario avviato, nell’interesse degli operatori e dei cittadini che più di ogni altra cosa ci sta a cuore”.