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Il figlio vittima del monossido di carbonio

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NAPOLI – E' morta dopo un mese e due giorni di agonia mentre si trovava ricoverata in ospedale, Manuela Fortes Rodriguez, 40 anni, capoverdiana. La donna era in fin di vita dal 18 ottobre scorso quando nel corso della notte le esalazioni di monossido di carbonio sprigionate dal braciere di casa la intossicarono mentre il figlioletto Elvis passo' dal sonno alla morte. La scoperta fu fatta solo il giorno dopo dalle due sorelle della capoverdiana, che si trovava in Italia con regolare permesso di soggiorno.

Le due donne diedero l'allarme ma, mentre per Elvis non c'era piu' niente da fare, per Manuela la speranza che potesse salvarsi era appesa al filo. Questa speranza pero' e' svanita la scorsa notte quando il suo cuore si e' fermato per sempre. Con lei e' stato cancellato in quella tragica notte del 18 ottobre scorso un'intera famiglia.

La donna, infatti, viveva da sola con il suo bambino mentre, l'uomo che l'aveva messa incinta, un marocchino, appena saputo che Manuela aspettava un bambino era sparito dalla circolazione. Elvis era un bambino diligente, che frequentava la scuola e coltivava grandi sogni per un futuro che invece nonpotra' piu' vivere. Sognava di diventare ingegnere, a 6 anni leggeva e scriveva correttamente, amava il disegno, era socievole e amato dai suoi insegnanti e dai compagni.

Articlolo scritto da: Adnkronos