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Il nuovo esame del dna incastra Bianchini

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ROMA – E' Luca Bianchini il responsabile delle aggressioni avvenute negli ultimi mesi a Roma. Ad inchiodare il 33enne ragioniere, ritenuto responsabile di tre violenze sessuali avvenute tutte in garage condominiali della capitale, sono i risultati del test del dna fatto lunedì scorso nel carcere di Regina Coeli. Ad effettuare il tampone salivare, la dottoressa Elisabetta Mei, esperta del Dac della Polizia, su disposizione dei pubblici ministeri Maria Cordova a Antonella Nespola che, disponendo il nuovo accertamento, avevano inteso dare un'ulteriore garanzia all'indagato, che continua a proclamarsi innocente.

Secondo quanto si è appreso, la compatibilità del Dna raffrontato con il primo prelievo fatto a Bianchini e con le tracce di liquido seminale rimaste sugli abiti delle tre vittime degli stupri a Tor Carbone e alla Bufalotta, sarebbe la massima statisticamente possibile e, secondo gli investigatori, non lascia adito a dubbi sulle responsabilità attribuite al ragioniere romano di 33 anni. I risultati definitivi del nuovo test, comunque, saranno ufficializzati solo nei prossimi giorni con una conferenza stampa.

Il fermo di Bianchini come è noto avvenne il 10 luglio scorso e una volta fatti i primi accertamenti a maggior garanzia dell'indagato e per avere un'ulteriore conferma di quelli che non apparivano più dei semplici sospetti è stato disposto il nuovo esame. Esame che si è svolto nella forma dell'accertamento tecnico irripetibile così come prevede l'articolo 360 del Codice di procedura penale, che riconosce al pubblico ministero la facoltà di disporre questo tipo di accertamento.

Ad accusare Luca Bianchini, secondo quanto si è appreso, c'è anche un altro elemento: sul nastro usato per imbavagliare la studentessa aggredita a Tor Carbone nella notte tra il 2 e il 3 luglio scorsi (è l'ultima delle imprese compiute da Bianchini) gli investigatori hanno rilevato una sua impronta digitale. A questo punto i pubblici ministeri Maria Cordova e Antonella Nespola avendo in sostanza tutti gli elementi e tutti i riscontri per considerare Bianchini responsabile delle tre aggressioni che gli vengono al momento contestate, sono propensi a chiedere il giudizio immediato il che consentirà eventualmente di poter stabilire il procedimento alla ripresa della prossima attività giudiziaria. Ai difensori dell'indagato comunque resta sempre la possibilità di sollecitare eventualmente un giudizio abbreviato.

Intanto sul piano dell'inchiesta l'avvocato Bruno Andreozzi ha chiesto ai pubblici ministeri di autorizzare una visita medica generica a cui sottoporre Bianchini che, come è noto, in passato ha avuto altri guai giudiziari con la giustizia e che se l'era cavata in sostanza in base ad accertamenti medico-legali. Attraverso la sua richiesta l'avvocato Andreozzi non esclude la possibilità di chiedere anche accertamenti specifici. Però all'accoglimento della sua richiesta da parte del gip i pubblici ministeri hanno dato parere negativo.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign