Home Cronaca In aula parla Filippo Graviano: ”Mai detto quelle cose…

In aula parla Filippo Graviano: ”Mai detto quelle cose…

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PALERMO – Il boss mafioso Filippo Graviano rispondendo in aula a Palermo alle domande del Pg al processo d'appello a carico di Marcello Dell'Utri smentisce la presunta trattativa tra lo Stato e Cosa nostra di cui aveva parlato il pentito Gaspare Spatuzza.

Il collaboratore di giustizia aveva riferito a Torino, al processo Dell'Utri che Graviano gli avrebbe detto 'se non arriva niente da dove deve arrivare è il caso che cominciamo a parlare con i magistrati', facendo intendere un'eventuale trattativa. "Non ho mai detto quelle parole a Spatuzza – dice Graviano in videoconferenza – ho tentato di spiegarlo già varie volte ai magistrati".

"Quando venni arrestato nel '94 – ha detto Filippo Graviano – dovevo solo scontare una pena a quattro mesi. Se, come dice Spatuzza, dal 2004 al 2009 avessi dovuto consumare una vendetta lo avrei fatto. Ma io sono lontano da queste cose".

E ha aggiunto. "Per le mie scelte decido io e non Spatuzza o mio fratello (Giuseppe Graviano ndr). Questo discorso non c'è stato e non può esserci stato. Quando sono stato arrestato non c'era bisogno di chiedere aiuto a chicchessia. Per le mie condanne non ho mai cercato scorciatoie e neppure un magistrato per chissà quale cosa".

"Non ho mai conosciuto Marcello Dell'Utri", ha poi assicurato Graviano rispondendo ad una domanda del presidente della Corte d'Appello di Palermo Claudio Dall'Acqua. "Non ho mai avuto nessun tipo di rapporto con Dell'Utri – ha aggiunto – né direttamente né indirettamente".

''Da dieci anni ho messo i valori della legalità e del rispetto al primo posto nella mia scala di valori", ha precisato il boss. Parlando di Spatuzza, ha riferito che "mostrava interesse verso la religione. Quando ci vedevamo in carcere – ha raccontato – si parlava di legalità e di rispetto delle regole".

Il boss mafioso Giuseppe Graviano ha deciso invece di non rispondere alle domande , ma ha fatto sapere alla Corte d'appello di Palermo di avere inviato via fax un memoriale, da fare pervenire al presidente della Corte. "Signor presidente – ha detto Giuseppe Graviano collegato in videoconferenza – per il momento non sono in grado di essere sottoposto ad interrogatorio per il mio stato di salute. Quando sarò in grado ed il mio stato di salute lo permetterà chiederò io stesso alla signoria vostra di essere sottoposto a interrogatorio".

Il suo avvocato Gaetano Giacobbe ha poi spiegato: "Giuseppe Graviano è sepolto vivo, è in una situazione alienante, perché dovrebbe rispondere al processo?". "Non gli danno neppure la carta igienica per andare in bagno – ha proseguito – non è sottoposto a un 41-bis normale, è tutto un sistema mirato ad annientare la sua personalità per acquisire nuovi collaboratori di giustizia''.

Dopo il forfait di Giuseppe Graviano è stato chiamato a deporre Cosimo Lo Nigro. Anche il boss ha smentito Spatuzza. Alla domanda del Pg Antonino Gatto se fosse mai stato a Campofelice di Roccella, località balneare del palermitano, Lo Nigro ha risposto: "Mai stato", contrariamente a quanto dichiarato dal pentito. Spatuzza aveva riferito di aver incontrato alla fine del 1993 a Campofelice di Roccella Lo Nigro e Giuseppe Graviano, precisando di essere stato informato da quest'ultimo in quell'occasione del progetto dell'attentato allo stadio Olimpico di Roma.

A tirare in ballo i fratelli Graviano, entrambi detenuti con il 41 bis, era stato lo stesso Spatuzza lo scorso 4 dicembre nell'aula bunker di Torino. Interrogato dal pg il neo collaboratore di giustizia aveva detto di avere incontrato "all'inizio del '94", cioè dopo le stragi mafiose di Palermo, Milano e Firenze, in un bar di Via Veneto a Roma, l'allora boss latitante GIuseppe Graviano. Quest'ultimo "era gioioso, come se fosse appena diventato padre – ha raccontato il pentito in aula – E mi disse: 'Abbiamo chiuso tutto e ottenuto quello che volevamo grazie alla serietà delle persone che avevano portato avanti quella storia'. E mi fece il nome di Berlusconi, quello di Canale 5, e del 'compaesano' Dell'Utri, ci hanno messo il P3aese nelle mani…".

Articlolo scritto da: Adnkronos/ign