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Incontro Europeo sull’uguaglianza

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AREZZO – Si è conclusa questa mattina in Palazzo Comunale la due giorni aretina dedicata alla carta Europea dell'uguaglianza di donne e uomini nella vita locale e regionale e alla verifica dei piani di azione elaborati dagli enti locali che hanno approvato la Carta. Presenti anche le delegazioni dei Comuni di Oświęcim (Polonia) e di Viseu (Portogallo) con i quali sono in corso le procedure per il gemellaggio con il Comune di Arezzo. L’incontro è stato aperto dal Sindaco Giuseppe Fanfani che ha dato il benvenuto agli ospiti e ringraziato per la presenza lasciando poi la gestione al Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Caroti “che è il vero padrone di quest’aula e che ha sempre dimostrato grande capacità in questo ruolo”.
E’ stato quindi Caroti a ricordare i percorsi del Comune sui tempi di approvazione della carta Europea a cui il Consiglio comunale aderisce dal maggio del 2007. “Un’adesione non formale che ci ha visti impegnati in un’attenta verifica anche nella struttura comunale e alla predisposizione del piano d’azione che verrà approvato entro fine anno”. E’ intervenuta poi Adua Tesserini, coordinatrice della Consulta delle elette AICCRE che si è dichiarata “felice di queste giornate ricche di spunti e di impegni per il futuro. E’ la dimostrazione che si può lavorare insieme usando la Carta Europea, un documento giuridico ma anche uno strumento concreto che dal maggio del 2006 ha avuto molte adesioni e importanti percorsi di lavoro”.
Grande apprezzamento per la qualità del lavoro svolto dalla Federazione Aiccre toscana è stata espressa da Vincenzo Menna, Segretario Generale AICCRE Nazionale che ha ricordato due impegni per i prossimi mesi: “ rafforzare le consulte delle elette a tutti i livelli a attivare un’azione specifica sui Consiglieri di parità per incrociare le esperienze. Lavoriamo anche per le donne ‘invisibili’ che nel nostro paese rischiano di non vedere riconosciuti diritti e cittadinanza”.
Chiara Legnaioli in rappresentanza della Commissione regionale toscana pari opportunità ha testimoniato sostegno e collaborazione alla Carta e ai piani attuativi conseguenti: “in Toscana abbiamo una forte rete e numerose Consulte diffuse nel territorio in modo capillare con l’obiettivo di riequilibrare le rappresentanze di genere e anche di monitorare il rispetto dei principi della non discriminazione”.
Ha portato il suo contributo la Dirigente pari Opportunità della Regione Toscana Antonella Turci che, portando il saluto del Vice Presidente Gelli, ha ricordato come “la Regione toscana è riuscita in breve tempo ad approvare il piano attuativo per contribuire all’eliminazione degli stereotipi associati al genere, a creare un sistema di azioni per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, a lavorare in modo trasversale per capire le esigenze del territorio e integrare le politiche in tutti i settori”.
E’ stata poi l’assessora alle pari opportunità del Comune di Arezzo Aurora Rossi a relazionare sul tema:
“stiamo lavorando per fare politiche di’prossimità’, che mi piace definire ‘a chilometri 0’ che partono e si attivano nel territorio. C’ è anche ad Arezzo un divario tra la percentuale di popolazione femminile e la presenza di donne in ruoli di responsabilità. Dall’approvazione della Carta europea, maggio 2007, abbiamo costituito il servizio integrazione e pari opportunità, fatto monitoraggi e formazione sui bilanci di genere, attivato il ‘Comitato interno per l’analisi di genere’. Attraverso un avviso pubblico aperto a uomini e donne, abbiamo costituito la ‘Consulta delle Pari Opportu¬nità per Tutti’ composta da 36 donne e 3 uomini che ha avviato un percorso partecipativo per la costruzione del Piano di azione per l’uguaglianza. Contiamo di approvarlo entro fino anno e di redigere il bilancio di genere entro il 2010. Alle tante parole stiamo facendo seguire i fatti”.
“L’emancipazione va di pari passo con la partecipazione – sostiene Marco Tulli, Presidente della Commissione consiliare pari opportunità del Comune di Arezzo. E questo vale per tutti, per le donne e anche per i giovani: è fondamentale la determinazione e l’indipendenza. L’Italia è il fanalino di coda nell’occupazione femminile e ha il triste primato nel turismo sessuale: sono dati statistici che fanno pensare. Tutte le religioni tradizionali discriminano la donna e i media ne utilizzano soprattutto il corpo: non mi sembra reale parità. Per la vera emancipazione serve un movimento sociale forte che vada contro il concetto di dominio, di cui soprattutto le donne sono portatrici”.
Interviene Lucia Bagnoli, rappresentante della neo costituita Consulta aretina Pari Opportunità: “mi è piaciuto lo stile di presentazione della Consulta che mi ha fatto superare la diffidenza che avevo acquisito negli anni. Si lavora valorizzando e includendo tutti per arrivare a costruire unità d’intenti e un progetto forte. Lavorando nella Consulta faccio un buon uso del mio tempo”.
Questo il commento di Rosaria Tartarico, consulente del Comitato interno del Comune per l’analisi di genere: “regalare tempo alla costruzione di una politica per la città attraverso la cultura dell’ascolto e l’attivazione di servizi adeguati. Occorre stimolare le idee e costruire un Piano concreto che selezioni le priorità per un’ottica di genere e principi di uguaglianza tra i cittadini”.
Sono intervenuti poi i rappresentanti del Comune di Oświęcim (Polonia) e del Comune di Viseu (Portogallo) che, insieme al Presidente della Commissione consiliare politiche comunitarie del Comune Ulisse Domini, hanno portato le loro esperienze. Per Domini sono due in particolare le materie in cui ogni singolo Stato deve impegnarsi per tutelare al meglio i diritti in un ottica di genere: “il lavoro e le politiche sociali: due aspetti che si declinano spesso al femminile”. Si è soffermato poi sulle esperienze delle due città di Oświęcim e Viseu.
Esperienze già attive sono state indicate dall’assessora alle politiche sociali del Comune Francesca Tavanti. “C’è una volontà politica condivisa e azioni concrete che danno priorità e prevedono investimenti alle pari opportunità anche in ambito sociale, sanitario e scolastico. Abbiamo attivato il sistema integrato del servizi educativi dell’infanzia creando collaborazione tra enti e privato sociale che, attraverso la flessibilità degli orari e la diversificazione dei servizi, offrono risposte concrete ai bisogni delle famiglie e soprattutto delle donne. Sono attivi servizi extrascolastici con spazi sicuri dove lasciare i figli che consentono una reale conciliazione di tempi di vita e di lavoro. E per il sociale molti i progetti attivi finalizzati a limitare l’inserimento nelle strutture: sosteniamo le famiglie per il mantenimento in casa delle persone non autosufficienti dando alternative di qualità”.
E per quanto riguarda il Comune di Arezzo anche l’assessore al personale e alle politiche comunitarie Alessandro Caporali conferma l’impegno trasversale per le pari opportunità, a cominciare da un dato: “Il Comune di Arezzo conta fra i suoi dipendenti un consistente numero di presenze femminili : su un totale di 719 dipendenti le donne sono 415 pari ad una percentuale del 57.72%. E sottolineo volentieri che sono donne il Direttore Generale, il Segretario Generale e 10 dirigenti sul numero totale di 16 in servizio”. In merito all’Unione Europea, Caporali ricorda come “l’azione nelle politiche sociali e economiche è diventato un elemento trasversale ai programmi”.
Contributi all’iniziativa sono arrivati anche da Piero Iacomoni, Presidente di Monnalisa spa che ha parlato di politiche a sostegno dell’uguaglianza attivate nell’azienda e dai rappresentanti dei Comuni di Montemurlo, San Giuliano Terme, Santa Croce sull’Arno, Vinci, Pisa, Cascina, Ponsacco, Montepulciano e Vicchio.E’ stata poi la Presidente della Commissione Permanente del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa Jocelyne Bougeard a concludere prima dell’ approvazione del Documento programmatico per l’attuazione della “Carta Europea dell’uguaglianza di donne e uomini nella vita locale e regionale”.