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Influenza A, due nuovi casi gravi in Puglia

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Influenza A, due nuovi casi gravi in Puglia

BARI – Due casi di sindromi da 'Distress respiratorio acuto' da virus H1N1, conosciuta come influenza A, sono stati registrati nelle ultime ore in Puglia. Lo rende noto l'assessorato alle Politiche della Salute della Regione. Il primo riguarda una donna di 52 anni con comorbilità (con patologie di base già esistenti), che presentava iperpiressia (febbre alta) da alcuni giorni. Stamane, a causa di una 'insufficienza respiratoria ingravescente', è stata ricoverata presso l'Unità Ospedaliera di Anestesiologia e Rianimazione del Policlinico di Bari. Le condizioni della donna attualmente sono stabili.

Il secondo caso riguarda una donna di 31 anni incinta alla 31esima settimana con comorbilità (e patologie di base già esistenti) ed iperpiressia da due giorni. Ieri pomeriggio ha presentato un''insufficienza respiratoria ingravescente', che ha richiesto il ricovero presso l'Unità di Malattie Infettive dell'Ospedale di Bisceglie e successivamente presso l'Unità di Anestesiologia e Rianimazione dell'Ospedale di Trani, dopo aver subito un parto cesareo. La donna è tuttora sotto osservazione mentre il bambino (nato alla 31esima settimana e dal peso di 2 kg) si trova ricoverato all'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia).

L'assessorato conferma che ''tutte le attività di osservazione epidemiologica sono in funzione e che saranno fornite informazioni sull'evolversi della situazione, che non riveste alcun carattere di eccezionalità e che invece rientra nelle previsioni''.

"Da quanto emerge dalle prime indiscrezioni la bambina undicenne morta a Napoli per effetto dell'influenza aveva problemi cardiaci. Se ciò sarà confermato dall'autopsia (che si sta eseguendo in queste ore) la bambina sarebbe dovuta rientrare nelle categorie a rischio da vaccinare prioritariamente", afferma Pasquale Di Pietro, Presidente della Società Italiana di Pediatria. "Considerando che il vaccino è arrivato (sia pure in quantità limitata) alle Regioni da pochissimi giorni e considerando il tempo necessario dopo la vaccinazione perché la protezione sia efficace, la piccola in questione non avrebbe comunque potuto essere protetta, ma a questo punto diventa indispensabile affrettare al massimo i tempi di intervento. Ci chiediamo -continua Di Pietro- se le Regioni abbiano già tutte attivato un adeguato piano di intervento e abbiano iniziato a lavorare in questo senso. Purtroppo dobbiamo fronteggiare una situazione di emergenza con un vaccino che si è reso disponibile con ritardo, ma a questa difficoltà oggettiva non possiamo aggiungere anche ritardi generati da disorganizzazione e confusione".

"La Società Italiana di Pediatria -ribadisce Di Pietro- ha da tempo informato il Ministero, attraverso un articolato documento, di quelle che sono le specifiche esigenze dell'area pediatrica per la prevenzione e per la gestione dell'influenza pandemica. Ci auguriamo che siano tempestivamente messe in atto". Per concludere, il Presidente della SIP invita i genitori a non affollare i Pronto Soccorso per casi non realmente critici che possono essere gestiti differentemente, anche perché i Pronto Soccorso sono luoghi in cui può avvenire la trasmissione della malattia.