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John Travolta vuole dire addio a Scientology

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Roma – E' la sera del 2 gennaio 2009 quando Jett, un ragazzo di 16 anni, batte la testa nel bagno della sua casa alle Bahamas e resta vittima di un colpo apoplettico. Quel ragazzo, figlio di Kelly Preston e John Travolta, era affetto da autismo e dalla sindrome di Kawasaki (malattia che colpisce il sistema cardio-respiratorio) e Scientology aveva convinto i genitori che Jett poteva essere curato senza farmaci per guarire da quella che era stata definita una malattia causata dalle tossine ambientali prodotte dai detersivi domestici.

Del resto, 'la scienza' di Scientology non riconosce il disordine neurologico e non accetta il ricorso al farmaco, né programmi di cura psichiatrica; la cura risiede solo nella forza del pensiero (visto che il 90% delle malattie ha origine psicosomatica). E la fondazione era riuscita a convincere John e Kelly di questo; almeno fino alla notte del 2 gennaio. Ma da quel momento la convinzione dell'attore ha iniziato a vacillare fino a maturare la decisione di lasciare il movimento fondato da Ron Hubbard, secondo quanto riporta il britannico 'Daily Mail'.

Solo che, sempre secondo indiscrezioni oltre manica e oltre oceano, quelli di Scientology mal sopportano coloro che vogliono mettere in discussione la loro dottrina e così, per l'uscita di Travolta, sarebbero pronti a diffondere la storia di una presunta omosessualità dell'attore di 'Pulp Fiction' con l'istitutore di Jett. Del resto, l'omosessualità è una malattia per gli 'scientologisti'. E chi critica il movimento rischia vendette.

Articlolo scritto da: Ign