BRUXELLES – Sarebbe "pericoloso" legalizzare la prostuzione, ma non si puo' pensare a multe per i clienti delle 'lucciole', a meno che non siano a conoscenza che la persone che offre servizi sessuali e' stata effettivamente obbligata a farlo.
Nel giorno in cui presenta una proposta di normativa quadro Ue contro il traffico degli esseri umani, il commissario europeo alla Giustizia Jacques Barrot ha in sostanza delineato cosi' la sua posizione sulla delicata questione. E' stata pero' anche l'occasione per il commissario di elogiare l'Italia per la sua legge a tutela delle vittime del traffico di esseri umani. Bruxelles propone pene piu' severe per i responsabili del traffico e una maggiore tutela delle vittime.
"Sapendo che buona parte della prostituzione e' legata al crimine organizzato – ha detto Barrot – ritengo che sarebbe molto rischioso legalizzarla". Il responsabile Ue ha pero' specificato che la Commissione non ipotizza multe per i clienti, "non e' possibile immaginare un'armonizzazione su questo", ha sottolineato.
Secondo Barrot, sanzioni sono pensabili "solo se vi sara' la fortissima presunzione di un legame (del cliente) con la rete criminale'' e cioe' "si dovra' provare che la prostituta e' veramente vittima e che il cliente ne e' effettivamente a conoscenza". Per il resto, ha proseguito, "non vi e' una criminalizzazione del ricorso alla prostituzione".
Barrot ha presentato stime secondo cui sono circa 500mila quelle del traffico di esseri umani, che costituisce la terza fonte di guadagni della criminalita' organizzata. Delle vittime, nel periodo 2006-2007, solo 2.678 sono stati assistite, di cui 2.143 in Italia grazie, ha detto il commissario, "a una legislazione molto efficace".
A Bruxelles, Barrot ha spiegato che in effetti "in Italia una persona che e' oggetto della tratta, della prostituzione forzata, riceve un alloggio e di tutti i mezzi per sfuggire" ai propri sfruttatori. Nella proposta di decisione quadro (una normativa che non prevede la possibilita' di procedure d'infrazione), Barrot prevede da un lato un rafforzamento dei mezzi d'indagine e, dall'altra, una migliore tutela delle vittime.
Sul primo fronte si propone l'uso di intercettazioni telefoniche e l'introduzione dell'extraterritorialita' giurisdizionale, e cioe' la possibilita' di perseguire nell'Ue responsabili di traffico di esseri umani anche per azioni compiute fuori dall'Unione. Quanto alla tutela delle vittime, la Commissione propone la loro non punibilita', l'alloggio e l'assistenza medica gratuita con la protezione della polizia dagli sfruttatori, il diritto di assistenza legale anch'essa gratuita.
Articlolo scritto da: fonte: Adnkronos/Aki