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Lettera aperta del Sindaco Fanfani al Governo

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Lettera aperta del Sindaco Fanfani al Governo

Prot. 48.615 /A.02.5 -2009 – Arezzo 21.4.2009
Sig. Presidente del Consiglio
Sig. Ministro dell'Economia e delle Finanze
Sig. Ministro dell’ Interno

p.c.

Ai Sigg.ri membri del Parlamento
della Provincia di Arezzo
On. Maurizio Bianconi
On. Donella Mattesini
On. Rolando Nannicini

Ai Sigg.ri Sindaci
della Provincia di Arezzo

Signor Presidente e Signori Ministri,

scrivo Loro con la preoccupazione di un Sindaco che si trova quotidianamente ad affrontare i molti e gravi problemi che la nostra società prospetta, aggravati dalla oggettiva carenza di risorse finanziarie con le quali dare risposta alle richieste dei cittadini che si fanno sempre più pressanti sia in termini di sostegno sociale che in termini di sicurezza individuale e collettiva.
Inutile che io sottolinei a Voi ancora una volta le preoccupazioni generali che derivano dal declino del sistema economico, e dalla crescente pressione esercitata sui cittadini da continui episodi di malavita e violenza che, sovrapponendosi alla delinquenza autoctona, trovano nella immigrazione clandestina fertile terreno di coltura.
E’ mia ferma intenzione, e ferma intenzione della città di Arezzo, dare risposte serie e concrete al problema della sicurezza prima che questo divenga difficilmente gestibile, e prima che i gravissimi fatti di violenza che ormai trovano quotidiano spazio nella cronaca di tutti i giornali Italiani, si radichino anche nella nostra pacifica terra.
Risale solo ad alcune settimane fa un confronto violento tra bande di cittadini extracomunitari che ha causato un morto, lasciando la città di una situazione di crescente allarme.
Arezzo ha dato e sta dando risposte ferme, con il concorso di tutti e di tutte le forze politiche.
Abbiamo costituito una commissione di sicurezza la cui presidenza ha assunto un consigliere di minoranza a maggior dimostrazione dell’impegno unitario dell’intera collettività, mentre ampio spazio è stato dato alla creazione ed alla espansione del sistema di video sorveglianza.
Un ringraziamento particolare deve essere rivolto al Sig. Prefetto, al Sig. Questore ed alle forze dell’ordine tutte per il continuo e costante sforzo di controllo del territorio e di tutela dello sicurezza dei cittadini.
Nessuno ovviamente vuole né sovrapporsi né sostituirsi al compito proprio delle forze dell’ordine; né sarebbe possibile in una situazione di ingravescente fenomeno, in relazione al quale è necessario agire con la professionalità e la competenza e la determinazione che solo i professionisti delle forze dell’ordine possono offrire. Né tantomeno è possibile chiedere ai cittadini di svolgere compiti impropri ai quali non sono abituati e soprattutto dei quali non sono capaci, senza esporli a rischi personali e collettivi che non possono essere richiesti né singolarmente né collettivamente.
Tuttavia ritengo che i Comuni e le collettività locali, pur nella limitatezza dei compiti loro propri, possano concorrere con la predisposizione di mezzi e personale al sistema della sicurezza, attraverso un sistema di azioni che, sotto il coordinamento delle Istituzioni dello Stato ed in accordo con queste, possa offrire motivi di maggior tutela pubblica.
Ciò presuppone nuovi mezzi e nuovo personale, motivo per il quale scrivo loro, sottoponendo le seguenti considerazioni.
a)
La legge finanziaria, soprattutto con la manovra sull’ICI, ha causato gravi perdite ai bilanci dei Comuni.
Ad oggi l’imposta persa non è stata restituita se non in parte, e non risulta esservi copertura per la restituzione globale, incidendo questo in maniera sensibile (circa 600/700.000 Euro corrispondenti a circa il 2% sulla parte corrente disponibile) sul bilancio di un Comune medio piccolo come quello di Arezzo.
b)
Vi è inoltre una sensibile riduzione dei contributi erariali, giustificato da presunto, ma inesistente in realtà, maggior reddito dei fabbricati rurali, per circa 1.250.000 Euro, corrispondenti al 3% della parte corrente disponibile)
c)
Non è possibile impiegare in investimenti i proventi delle alienazioni, pena la esclusione dal patto di stabilità. (In altre parole, se vendo una scuola vecchia e pericolante non posso costruirne una nuova e magari antisismica!)
Il che, mi consentano appare inconcepibile, proprio perché il Comune di Arezzo è Comune virtuoso, che ha rigorosamente rispettato il patto di stabilità ed ha approvato il proprio bilancio entro il 31.12.2008; come appare aberrante che dalla restrizione siano stati esclusi i Comuni che non hanno invece approvato il bilancio entro il 10.3.2009!
Vi sarei grato se fosse data, non a me, ma a tutti i cittadini di Arezzo, una spiegazione pubblica di una norma incomprensibile.
d)
Non è possibile infine utilizzare al massimo i finanziamenti europei in compartecipazione pena la fuoriuscita dal patto, mentre province Autonome e Regioni possono farlo.
Il che per il nostro Comune è fortemente penalizzante perché, avendo partecipato con buone prospettive al PIUSS della regione Toscana, correrebbe il rischio di non poter partecipare alla sua realizzazione se la norma non venisse cambiata.
e)
Né è possibile fuoriuscire dal patto di stabilità, non solo perché ciò contrasterebbe con la politica finanziaria virtuosa di questo Comune, ma per le conseguenze che esso avrebbe.
Ne elenco alcune:
-riduzione fino al 5% dei trasferimenti erariali ordinari,
-obbligo di riduzione della spesa corrente,
-impossibilità di assunzione a qualunque titolo di personale, neppure co.co.co o interinali,
-impossibilità assoluta di assumere nuovo indebitamento (leasing, mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito..ecc)
-impossibilità di finanziare aggiuntivamente il fondo per il salario accessorio dei dipendenti con una sostanziale riduzione dei livelli retributivi di tutti i dipendenti,

Tornando al sistema sicurezza, questo Comune ha in programma di dotare la città di un ampio sistema di video sorveglianza diffuso territorialmente, e di dotarsi di nuovo personale destinato alla Polizia Municipale.
Ciò avrebbe certamente l’effetto di incrementare la sicurezza reale e percepita e di concorrere in via sussidiaria rispetto alle forze dell’ordine, ad un maggior controllo del territorio.
Per fare ciò v’è necessità di nuove risorse finanziarie, di mezzi , di uomini , di strutture.
Non chiedo ovviamente la modifica dell’intera normativa in materia di finanza pubblica degli EE.LL; chiedo che le questioni sopra esposte possano trovare soluzioni, trattandosi di storture tanto ovvie quanto odiose.
Chiedo invece che ai Comuni sia lasciata libertà di bilancio in relazione al tema sicurezza, senza limiti di spesa, né per l’acquisizione di mezzi che di personale.
Questo Comune ha già a disposizione di cassa consistenti somme immediatamente spendibili, in condizioni di diversa normativa.

Chiedo quindi di valutare la possibilità di una modifica normativa, nel senso che sia consentita ai Comuni, la possibilità di escludere ai fini dei saldi utili al rispetto del patto di stabilità 2009-2011 la spesa per mezzi direttamente riferibili alla sicurezza, nonché per il personale direttamente riferibile al corpo di P.M. ovvero direttamente impiegato in operazioni di sicurezza.
Chiedo inoltre che tale spesa non concorra nella base di calcolo utilizzabile ai fini del riscontro delle condizioni di virtuosità che verranno definite ai sensi dell’art.76 del d.l. 113/2008.

Sono certo che vorrete valutare la situazione propostavi ed adottare i provvedimenti invocati.

Grato di un sollecito riscontro, Vi saluto distintamente

On. Avv. Giuseppe Fanfani