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Lunedì 21 settembre ad Arezzo con l’onorevole Malalai Joya

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AREZZO – La parlamentare afgana Malalai Joya sarà ospite ad Arezzo il 21 settembre con un doppio appuntamento: alle 10,30 nella Sala del Consiglio Comunale il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Caroti consegnerà un riconoscimento a Malalai Joya per il suo impegno per la democrazia, i diritti umani e i diritti delle donne e dei bambini in Afghanistan. Una targa che testimonia la vicinanza dell’amministrazione alle battaglie civili condotte in condizioni di difficoltà, e di pericolo per la stessa vita, nel paese dei talebani.

Interverranno il Sindaco Giuseppe Fanfani, l’onorevole Donella Mattesini, la consigliera regionale Bruna Giovannini, la Vicepresidente della Provincia di Arezzo Mirella Ricci, l’assessore all’Integrazione, Decentramento, Pari Opportunità del Comune di Arezzo Aurora Rossi, l’assessore all’Innovazione con delega alle Politiche per la Pace Emiliano Cecchini, Marco Tulli in qualità di Presidente della Commissione consiliare Tempi, Diritti, Partecipazione e Pari Opportunità e Silvia Martini direttrice artistica dell’Associazione NO-MAD, organizzatrice dell’evento.
La giornata aretina di Malalai Joya proseguirà alle 18 alla Biblioteca Città di Arezzo con incontro aperto alla cittadinanza dal titolo “Togli il Burka! Donne e diritti in Afghanistan”. Interventi di Caterina Tristano, Presidente Biblioteca Città di Arezzo, Debora Picchi del CISDA (comitato italiano sostegno donne afgane) –Toscana e Fabrizia Fabbroni, presidente onoraria di NO-MAD. L’allestimento fotografico è curato dalle associazioni “Mamme insieme” e “Leache League”.

Malalai Joya ha guadagnato fama internazionale opponendosi apertamente ai “signori della guerra” fin da quando a 29 anni entrò a far parte della Loya Jirga, il parlamento afgano, nel 2003. La Joya ha protestato contro l’esclusione delle donne dalla presidenza delle commissioni della Loya Jirga e ha chiesto che criminali fondamentalisti, talebani e dell’Alleanza del Nord, dentro e fuori dal governo, venissero processati da una corte internazionale. Da allora ha ricevuto numerose minacce di morte, vive sotto scorta e ogni notte è costretta a cambiare casa. È sopravvissuta a quattro tentativi di omicidio. Da anni impegnata nel campo dell’istruzione, della sanità, e del lavoro per le donne, Malalai Joya è oggi anche responsabile di OPAWC (Organization of Promoting Afghan Women’s Capabilities), una ONG che si occupa della promozione dei diritti delle donne e dei bambini organizzando gratuitamente corsi di alfabetizzazione, di formazione professionale, attività di microimprenditoria, orfanotrofi e ambulatori medici.

Il costante impegno civile e democratico di Malalai Joya è stato formalmente riconosciuto a livello nazionale e internazionale: con il premio afgano “Malalai of Maiwand”, con il riconoscimento della Regione Val d’Aosta “Donna dell’anno”, con il premio per la pace coreano “Gwangju Human Rights Award” e il recente “anti-discrimination 2009” a Rotterdam. Nel luglio 2007 il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, all’unanimità, una mozione a sostegno della causa di Malalai Joya e dei suoi diritti individuali e di espressione e il Comune di Firenze ha conferito a Malalai Joya il “Giglio d’Oro” come riconoscimento al suo impegno politico e sociale per la democrazia, i diritti umani e i diritti delle donne. Nel 2008 Malalai ha ricevuto la cittadinanza ideale dalla Provincia di Arezzo e quella onoraria dei Comuni di Montevarchi e di Bucine. Nello stesso anno, il “Premio Anna Politkovskaya” a Londra e la “Medaglia d’oro” dal Consiglio Regionale della Toscana.