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Macrì: “Sulla sicurezza, un Sindaco e una Giunta latitanti”

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Macrì: “Sulla sicurezza, un Sindaco e una Giunta latitanti”

Dichiarazione del consigliere comunale Francesco Macrì: “Sono oramai anni che chiediamo, inutilmente, al Sindaco Fanfani una politica sulla sicurezza e un autentico impegno in questa direzione. Dopo i fatti di cronaca accaduti nella mattinata di domenica all’Orciolaia, presenterò un’interrogazione urgente durante il prossimo Consiglio Comunale per ricordare come strumenti per risolvere il problema esistano, l’attuale Governo ne ha messi a disposizione, e sia solo una questione di volontà politica.
Come prima cosa vorrei invitare il Sindaco a convocare urgentemente il Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, ne ha potere e mi chiedo cosa aspetti a utilizzarlo. Credo che porre nella sede opportuna, e non a evanescenti consulte dal ruolo imprecisato, gli aspetti e le soluzioni da adottare per arginare un rischio di deriva criminale sia una risposta che i cittadini si attendono. Valuteremo inoltre la possibilità di chiedere un Consiglio Comunale aperto sulla sicurezza, dove poter invitare prefetto e questore e trattare senza preclusioni ideologiche un tema che appartiene a tutti.
Trattando poi di soluzioni, intendo proporne alcune utilizzando a tal proposito una formula, ‘sicurezza di prossimità’, che non mi limito a enunciare ma riempio subito di contenuti.
La Polizia Municipale e il suo ruolo: sappiamo benissimo qual è l’impiego dei vigili urbani da parte della Giunta Fanfani. Multe e mera gestione degli autovelox hanno distolto il personale della PM da un ruolo di presidio del territorio che va assolutamente rafforzato in coordinamento con le forze dell’ordine istituzionalmente deputate a tale ruolo. Polizia e carabinieri, per limitarmi alle due armi più importanti, potrebbero contare sui vigili se questi venissero impiegati come personale sussidiario della sicurezza per raggiungere controllo del territorio 24 ore su 24. Risorse comunali andrebbero destinate ad assunzioni mirate di personale da inquadrare negli organici della PM e disponibile a lavorare di notte per non gravare con turni suppletivi sull’attuale dotazione.
Accanto ai vigili, si potrebbero aprire spazi di impiego della vigilanza privata e di professionisti della sicurezza come ex appartenenti alle forze dell’ordine. Non sto parlando di ronde, strumento che non mi entusiasma, ma di altri concreti mezzi: accordi con agenzie di vigilanza da parte del Comune che, sono certo, otterrebbe tariffe agevolate dalle stesse; contributi a cittadini consorziati di un quartiere che intendessero ricorrere in prima persona alle medesime agenzie; contributi a favore del singolo condominio che avesse in idea assumere un suo professionista della sicurezza. Instaurare un circolo virtuoso non è difficile: l’abitante del condominio nota un personaggio sospetto che si aggira intorno al palazzo, lo segnala al custode-poliziotto privato e quest’ultimo fa pervenire la notizie all’autorità preposta che svolgerà le sue indagini ma soprattutto, anche solo transitando in zona con una pattuglia, agisce in direzione della deterrenza. Siamo di fronte a un’autentica ‘piramide funzionale della sicurezza’ la base è costituita dall’iniziativa del Comune di Arezzo e dunque, dalla volontà politica di un’amministrazione. Proprio ciò che manca a Giuseppe Fanfani e alla sua Giunta”.