Milano – Omicidio-suicidio a Rho, comune alle porte di Milano. Pier Amariti, 33 anni, ha prima sparato alla moglie, Cristina Messina di 34 anni, e poi si è ucciso con un solo colpo alla nuca. Per la donna, che lavorava come impiegata nella carrozzeria industriale del padre, e il marito che gestiva insieme al padre un'agenzia di pratiche automobilistiche, sono stati inutili i soccorsi del 118: i due sono morti sul colpo.

Amariti, che non viveva più con la moglie e i due figli di 6 e 2 anni, aveva già minacciato di togliersi la vita il 30 giugno scorso al culmine di una lite. Minacce che avevano richiesto anche un intervento ospedaliero: il 33enne era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio in ospedale, ma la diagnosi aveva escluso che fosse affetto da qualche disturbo. In quell?occasione la moglie aveva denunciato il 33enne agli agenti del commissariato di Rho.

Eppure oggi l'uomo ha impugnato quell'arma illegale mai trovata durante le perquisizioni nella sua abitazione e nell'auto. Sono tre i proiettili che ha sparato contro la madre dei suoi figli: uno ha colpito l'auto, due invece quelli andati a segno. Colpi alla testa che non hanno lasciato scampo: Cristina è morta subito, sotto gli occhi dei suoi familiari, di fronte a casa sua. Erano le 8 quando è uscita di casa in via Rossini e stava per salire in auto, a pochi passi di distanza c'erano sua sorella e il figlio maggiore. L'uomo, che non si era mai rassegnato alla fine della loro storia d'amore, era lì ad aspettarla. L'ha raggiunta, si è avvicinato, ha estratto l'arma e ha sparato. Un attimo dopo, a pochi metri dal corpo senza vita della donna, ha rivolto la pistola contro di sé e si è ucciso.

Gli spari sono stati sentiti anche dalla madre della 34enne che, insieme al piccolo di due anni, era nell'abitazione all'angolo con via Bellini. E' corsa fuori, ma sull'asfalto c'era ormai il corpo senza vita di sua figlia.

Articlolo scritto da: Adnkronos