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Mille splendidi aquiloni inaugurata la mostra

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AREZZO – Inaugurata questa mattina nel sottochiesa di San Francesco, alla presenza delle autorità cittadine, la mostra “Mille splendidi aquiloni” che fino al 10 gennaio porterà ad Arezzo la cultura e le tradizioni afgane. “Iniziativa di grande interesse culturale e sociale – commenta il Sindaco Giuseppe Fanfani – che in questo mese di iniziative, servirà a capire meglio le ragioni nascoste di un popolo. La comprensione avvicina le culture e i percorsi di pace”.

La mostra è organizzata dalla associazione No•Mad ed è curata dalla direttrice artistica Silvia Martini: vi collabora il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed hanno concesso il patrocinio e contributo il Comune che partecipa al progetto anche con i volontari del servizio UtilEtà e la Provincia di Arezzo. Coinvolti nelle iniziative anche la Biblioteca Città di Arezzo, l’Ufficio scolastico provinciale, la circoscrizione 4 Giotto, l’Università di Firenze e l’Università popolare di MusicArTerapia.
Il sottochiesa della Basilica è stato messo a disposizione della Soprintendenza di Arezzo che, per voce del suo rappresentante Michele Loffredo, ha portato all’inaugurazione i saluti del Soprintendente Agostino Bureca ricordando l’interesse del suo ufficio verso queste iniziative che servono da stimolo culturale per il territorio aretino.

Due mostre gratuite: una interattiva nel sottochiesa di San Francesco dal titolo “Afghanistan visioni e tradizioni” presenta yurte originali, tradizionali case dei nomadi, arredi, gioielli e abbigliamento afgano accanto a reperti di altre civiltà, alle collezioni di Felice Brunetto e Massimo Scopel e agli appunti fotografici di Deboah Picchi dal titolo “Volti dell’Afghanistan che resiste”. Orario: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 tutti i giorni escluso il lunedì mattina.
Una seconda mostra è allestita nella sede della Biblioteca Città di Arezzo: tema “Strumenti musicali etruschi-romani” con ricerche, ricostruzioni e didattica a cura del Centro del Suono.
Insieme alle mostre, ci saranno spazi per i dibattiti, la recitazione, la meditazione, la presentazione di libri, i concerti, il cinema e i documentari. I film sono distribuiti tra Natale e domenica 27 dicembre: 6 titoli, 2 per giorno, con doppio spettacolo alle 16,15 e alle 18,15. I documentari saranno 4 e verranno “mandati” ogni mattina dalle 11 a eccezione di quando ci saranno i percorsi didattici integrati per le scuole di ogni ordine e grado “Una scuola per la pace” dal 9 al 21 dicembre. I documentari sono: “I nemici della felicità” e “Boccioli di rabbia” di Michela Guberti, “Il sogno del ritorno” di Pia Ranzato”, “La voce dei deserti” di Massimiliano Troiani, “Suggestioni d’oriente” di Stefano Dei,”Il popolo migratore” di Jacques Perrin, “No•Mad – etruschi e afgani alla ricerca di radici comuni” Rossellini film & tv.

I primi appuntamenti: domenica 6 dicembre alle 18, concerto “I linguaggi della dea”, suoni, musiche e danze etrusco-romane a cura di Centro del Suono e Synaulia. Martedì 8 dicembre alle 17,30 testimonianze della situazione femminile afgana: “Giustizia e giustiziate” con Deboah Picchi, associazione Cisda, e Zoya, rappresentante afgana dell’associazione Rawa.
“E’ un importante occasione per capire la reale situazione afgana – conclude l’assessora del Comune Aurora Rossi – senza le immagini mediatiche che troppo spesso si limitano a far vedere uomini armati, donne con i burca e mai i bambini. La mostra offre un punto di vista ed una conoscenza diversa del popolo afgano. Ed ha anche uno scopo umanitario di sostegno alle donne e ai bambini afgani per i progetti di alfabetizzazione e di aiuto agli orfanotrofi”.

Durante tutte le iniziative, verranno infatti raccolti fondi, a offerta libera dei partecipanti e degli spettatori, che andranno a sostegno di questi progetti
Infine, un ricordo di un grande aretino: sabato 19 dicembre dalle 16 “Ciao Piero”, un pomeriggio curato da Fabrizia Fabbroni per ricordare Pier Francesco Greci, con filmati, scritti, memorie edite e inedite di questo aretino scomparso nel 2006. Ci sarà una sorpresa “editoriale”: alcune poesie del Greci raccolte sotto il titolo emblematico di “Parola di Piero”.