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Nobel per la pace al presidente Usa Obama

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Nobel per la pace al presidente Usa Obama

OSLO – Il comitato Nobel di Oslo ha assegnato il premio Nobel per la pace al presidente americano Barack Obama per i "suoi straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli". La prima reazione a caldo a Washington è arrivata dai funzionari dell'amministrazione Obama che si sono detti ''piuttosto sorpresi'' del premio che la Casa Bianca, evidentemente, non si aspettava.

La notizia è arrivata a sorpresa questa mattina quando il presidente del comitato norvegese ha letto la scelta fatta tra oltre 200 candidati. Lo stesso conduttore della Cnn non ha nascosto la sorpresa, spiegando di aver sentito il nome di Barack Obama nella motivazione letta in norvegese ma di preferire di aspettare la traduzione in inglese.

''Solo molto raramente – si legge in una dichiarazione del comitato – una persona ha catturato nella misura in cui lo ha fatto Obama l'attenzione mondiale e dato alla sua gente la speranza di un futuro migliore. La sua diplomazia si fonda sul concetto che coloro che devono guidare il mondo devono farlo facendo leva su valori ed atteggiamenti condivisi dalla maggior parte della popolazione mondiale".

Il presidente del Comitato Oslo, Thorbjorn Jagland ha spiegato che i giurati hanno preso in considerazione ciò che Obama ha fatto nel corso dell'ultimo anno, sottolineando – in risposta alla domanda sulle sfide che attendono Obama e gli Stati Uniti, ad esempio in Afghanistan – che il premio non è rivolto al futuro. Obama – ha detto Jagland citando in particolare gli sforzi per promuovere il disarmo nucleare – ha fatto il massimo a favore della pace "nel corso dell'ultimo anno". "Ci sono state reazioni positive da parte della Russia e della Cina alle sue iniziative", ha aggiunto.

L'ex premier e ministro degli Esteri norvegese ha quindi ricordato il sostegno dato dal presidente americano alle organizzazioni internazionali. "Se guardate alla storia del Premio Nobel, abbiamo cercato di incoraggiare ciò che diverse personalità hanno tentato di fare", ha quindi ricordato, citando l'ex cancelliere tedesco e padre della 'Ostpolitik' Willy Brandt (premiato per il suo contributo alla distensione dei rapporti con i paesi dell'Europa dell'est) e l'ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov, che ha ottenuto il riconoscimento in nome del suo decisivo contributo alla pace nel mondo. Parlando con la CNN, Jagland ha reso noto che la decisione è stata presa all'unanimità da parte dei cinque giurati del comitato.

Eletto presidente lo scorso 4 novembre, entrato in carica il 20 gennaio Obama è anche il comandante in capo delle forze armate americane in questo momento impegnate in due conflitti, in Iraq ed Afghanistan. Come promesso durante la campagna elettorale Obama ha avviato il ritiro dell'Iraq, ma ha fatto propria, come guerra di necessità, il conflitto avviato esattamente otto anni fa da George Bush in Afghanistan dopo gli attacchi dell'11 settembre.

E proprio in questi giorni il presidente è chiamato a prendere la difficilissima decisione riguardo all'escalation militare in Afghanistan, richiesta dai vertici militari americani sul campo che chiedono l'invio di rinforzi fino a 40mila unità.

Nella motivazione del premio, comunque, il presidente del comitato Thorbjorn Jagland, ha sottolineato lo straordinario impatto che il presidente americano ha avuto in questi 10 mesi alla Casa Bianca sulla ripresa della politica multilaterale e del dialogo abbandonata negli otto anni di amministrazione Bush.

Una vera e propria rivoluzione per esempio sul fronte del clima: gli Stati Uniti, che con Bush erano usciti dall'accordo di Kyoto, ora si sono impegnati a diventare i leader del cammino verso un nuovo protocollo che possa contrastare i cambiamenti climatici, come ha assicurato Barack Obama prima al G8 dell'Aquila e poi il mese scorso al Palazzo di Vetro.

Importante anche la sua apertura al mondo islamico, l'impegno contro la proliferazione, che proprio in occasione dell'Assemblea Generale – durante la prima sessione della Consiglio di Sicurezza mai presieduta da un presidente americano – ha portato all'approvazione della risoluzione per la riduzione delle armi nucleari. Poi c'è stata la rinuncia al progetto di Bush, che aveva creato una pericolosa frattura con la Russia, di realizzare uno scudo anti-missile sul territorio delle repubbliche di ex area sovietica.

Articlolo scritto da: Adnkronos