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Roma, stupri in garage

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ROMA – Processo immediato per Luca Bianchini, il ragioniere di 33 anni, accusato di essere il maniaco sessuale responsabile di tre stupri in garage avvenuti tra il 5 aprile e il 2 luglio scorsi a Tor Carbone, alla Bufalotta, all'Ardeatino.

Lo hanno chiesto oggi i pubblici ministeri Maria Cordova e Antonella Nespola al giudice dell'udienza preliminare, accusando Bianchini, che è stato anche segretario del circolo Pd del Torrino di violenza sessuale aggravata.

A Bianchini era stato contestato anche un altro reato, quello di sequestro di persona che e' stato però assorbito dall'imputazione di violenza sessuale.

Assistito dagli avvocati Bruno Andreozzi e Giorgio Olmi, Bianchini che è in carcere dal 10 luglio scorso ha sempre respinto l'accusa di essere il responsabile delle aggressioni avvenute il 5 aprile all'Ardeatino, il 2 giugno alla Bufalotta, il 2 luglio a Tor Carbone.

Ha sempre respinto le accuse anche se la prova del Dna e gli altri elementi raccolti dagli investigatori non hanno lasciato alcun dubbio. Anche recentemente Bianchini ha chiesto personalmente al gup di essere sottoposto ad una nuova perizia perché sostiene che l'esame del Dna è stato manipolato.

Nell'ambito della vicenda i pubblici ministeri Cordova e Nespola hanno aperto una nuova indagine riprendendo in esame decine di fascicoli relativi a casi di stupro, violenze e molestie accaduti dal 2006 fino all'arresto di Bianchini, fascicoli già archiviati.

Si cerca di stabilire se qualcuna delle aggressioni possa essere stata commessa da Bianchini. Questi nel settembre 1996 era stato accusato di aver aggredito una vicina di casa. Ma il giudice lo prosciolse ritenendo che al momento del fatto fosse temporaneamente incapace di intendere e di volere.