SYDNEY – Il record del mondo non vale, c'è un costume di troppo. La svedese Therese Alshammar ha realizzato a Sydney il nuovo primato dei 50 farfalla, nuotando in 25''44. Nel corso dei campionati australiani, la 31enne ha migliorato di 0''02 il suo limite di 25''46 stabilito a Barcellona nel giugno 2007. La gioia, però è durata poco: un'anonima protesta ha suggerito ai commissari che la Alshammar indossava due costumi. L'atleta, convocata dai giudici di gara, ha fornito la propria versione. Le discussioni sono proseguite addirittura per 5 ore e alla fine è arrivato il verdetto: squalifica e record annullato.
La federazione australiana, anticipando le decisioni adottate nell'ultimo weekend dalla federnuoto internazionale (Fina) in vista dei Mondiali di Roma, già dal 28 febbraio scorso ha dichiarato illegale l'utilizzo di due costumi. Lo stratagemma, in passato, è stato utilizzato da molti atleti che hanno aumentato così la propria galleggiabilità in acqua. Il regolamento seguito dalla federazione australiana, in realtà, consente ai nuotatori di indossare un costume di dimensioni ridotte sotto quello 'principale'. Secondo i commissari, però, la Alshammar si sarebbe spinta oltre e avrebbe utilizzato infranto la norma.
La Alshammar ha presentato e poi ritirato un ricorso. La svedese non è nuova a disavventure legate ai costumi. Alle Olimpiadi di Pechino 2008, prima della semifinale di 50 stile libero, ha avuto problemi con la zip della sua tenuta. Prima di salire sui blocchi di partenza, ha risolto l'inconveniente solo con l'aiuto della statunitense Dara Torres e dell'australiana Cate Campbell.
Evidentemente, però, ha perso la concentrazione e non è riuscita ad esprimersi al top: niente finale. Dopo i Giochi, ha deciso di trasferirsi in Australia per aprire una nuova fase della carriera. Negli ultimi due mesi si è allenata a Sydney e ha potuto prendere parte ai campionati nazionali con la squadra dell'Istituto dello Sport del Nuovo Galles del Sud.