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Nuovo corso per combattere la dipendenza dal gioco

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Nuovo corso per combattere la dipendenza dal gioco

AREZZO – Oramai è stato appurato, anche il gioco lecito (slotmachine, gratta-e-vinci, superenalotto, ecc.) può portare alla dipendenza. Sabato 12 settembre, presso l'Ospedale S. Donato riprendono i gruppi per giocatori e loro familiari. I gruppi, coordinati dalla dr.ssa Valentina Cocci (psicologa psicoterapeuta), hanno frequenza quindicinale e si riuniscono il sabato dalle ore 9 alle 10.30 e il martedì dalle ore 18 alle 19.30 presso l'Ospedale di Arezzo.
Il corso di gruppo si concluderà a giugno 2010.

Questi incontri, che il SerT di Arezzo promuove dal 2006, si sono rilevati particolarmente utili nel favorire nella popolazione un confronto e una riflessione su queste nuove forme di dipendenza senza sostanze, che hanno a che fare con comportamenti spesso socialmente incentivati: lo shopping, il navigare in internet, il gioco alle macchinette piuttosto che al gratta e vinci, il gioco in borsa, ecc..

Da ottobre 2004 a dicembre 2008, più di 150 persone hanno preso contatto con il SerT di Arezzo per problemi di gioco d'azzardo e altre dipendenze comportamentali; tra questi, ci sono quasi settanta famiglie che sono state prese in carico dal servizio e che hanno avviato un percorso integrato psico-socio-sanitario, che si articola in setting individuale e/o familiare e/o di gruppo.

In sintesi, il profilo medio del giocatore medio afferente al SerT di Arezzo è maschio, coniugato, giocatore di slotmachine, ha la licenza media inferiore e un lavoro da operaio, è fumatore, ha contratto molti debiti nel corso degli anni di gioco. La richiesta di aiuto al Servizio è effettuata nel 75,5% dei casi da un familiare. L’età media di inizio del gioco problematico è di 36 anni, mentre l'età media di accesso al SerT è di 42 anni, per cui il giocatore arriva al Servizio quando i danni psicologici, familiari, economici e sociali sono piuttosto ingenti.

Negli ultimi mesi si evidenziano due dati interessanti: uno, riguardante l'età media di accesso al Sert di Arezzo per i nuovi utenti e, l'altro, relativo ai canali di invio al Servizio.
Rispetto ai nuovi utenti, si evidenzia l'abbassamento dell'età media (adesso di 38 anni) tra i nuovi utenti giunti al SerT per il gioco d'azzardo: ed uno su 4 ha meno di 33 anni.
L'utenza più giovane arrivata al Servizio nell'ultimo anno, avendo una storia di gioco meno lunga, è anche meno compromessa su diversi piani: indebitamento, grado di coinvolgimento psicologico nel gioco, conflitti familiari, ecc.; tutto ciò rende possibile un lavoro di prevenzione oltre che di cura dei danni correlati al gioco d'azzardo.
Rispetto all'invio al Servizio, le richieste di aiuto derivano non solo dall'intervento di specialisti e medici di famiglia, ma anche al passa-parola, ai mass-media locali che hanno riportato articoli sulle dipendenze comportamentali e sulle iniziative di sensibilizzazione aperti alla popolazione e, più recentemente, alla presenza delle locandine informative che i gestori di gioco leciti hanno messo nei loro esercizi, accettando la “scommessa” di trasformare i luoghi di gioco in luoghi di prevenzione.

Le azioni di sensibilizzazione e di informazione messe in atto nell'ultimo anno dalla rete territoriale per il gioco d'azzardo, che vede riuniti Dipartimento delle Dipendenze, Enti Locali, Prefettura, Guardia di Finanza, Caritas, Misericordia, Associazioni di categoria e Associazione Mirimettoingioco di ex-giocatori, cominciano a promuovere una nuova “cultura” e una nuova “consapevolezza” sui rischi del gioco lecito e delle nuove forme di dipendenza senza sostanze nella popolazione aretina.
Chi è interessato ad approfondire l'argomento o a ricevere informazioni può rivolgersi direttamente al Sert (dr.ssa Valentina Cocci allo 0575-25594)