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Pegaso, se non ci fosse il cavallo alato….

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Pegaso, se non ci fosse il cavallo alato….

A parte la battuta conviene oggi parlare di sicurezza per tutti coloro che hanno la passione del fuoristrada. I sentieri delle nostre colline sono sempre più frequentati da folti gruppi di coloratissimi “bikers”. Il Pegaso del servizio “118” è già intervenuto due volte negli ultimi 20 giorni sempre nelle stesse zone nei pressi dell’Alpe di Poti. I malcapitati sono stati soccorsi per delle cadute che hanno causato lesioni , in un caso, anche abbastanza importanti. Si guarda sempre ai “ciclisti” della strada come ad un pericolo per gli altri e per loro stessi . Molto spesso gli automobilisti li richiamano per il loro modo “goliardico” di occupare la sede stradale . Tutto ciò non succede quando si parla di “ciclismo fuoristrada” . In questo caso i pericoli e i rischi che un “cicloamatore” può incontrare sono di altra natura ma non devono essere sottovalutati. Le possibilità, all’interno di un bosco, di trovarsi in situazioni di pericolo sono tantissime ed è superfluo stare a elencarle. E’ importante invece sottolineare e richiamare gli appassionati all’uso del “casco protettivo” che anche per i ciclisti dovrebbe essere obbligatorio (non solo nelle competizioni) ma anche nelle uscite quotidiane. Inoltre tutte le volte che ci si avvicina alla “mountain bike” dovrebbero essere rispettate tutte quelle misure di sicurezza che vanno dalla idonea preparazione atletica generale fino alla conoscenza dei comportamenti “tecnici di guida” specifici del fuoristrada. Buon divertimento a tutti , ma in assoluta “sicurezza”.

Articlolo scritto da: R.M.