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PIUSS: i progetti per il distretto urbano della conoscenza

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AREZZO – Il Piuss contribuisce alla strategia di trasformazione della città di Arezzo in “distretto urbano della conoscenza” mediante il riutilizzo di immobili pubblici inutilizzati e la riqualificazione complessiva dell’ambiente urbano inteso come sistema dell’accoglienza e della coesione sociale, adottando la sostenibilità ambientale come elemento che lega e caratterizza i diversi interventi. La strategia del programma viene infatti incentrata sul contenimento del consumo di suolo tramite la rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, sulla sua ristrutturazione energetica, in alcuni casi con tecniche e strumenti propri della bioedilizia, sull’utilizzo e riutilizzo di materiali locali e tradizionali.
Il Comune di Arezzo punta su quattro direttrici strategiche: la cultura, come insieme dei saperi locali accessibili sia sul piano del consumo che della produzione; la competitività, per sostenere imprese e territorio nel fronteggiare la mutata geografia economica e sistemica; la coesione sociale, indispensabile per accompagnare i cittadini in un momento di cambiamento; l’ambiente urbano, che si traduce nella promozione della città e diventa il collante funzionale per tutte le opere progettate. Le direttrici sono strettamente coerenti con le priorità strategiche espresse dal POR Toscana e dall’asse V del DAR.
Il PIUSS si articola in sei progetti integrati: Piazza Grande, città della musica e polo fieristico; Fortezza Medicea, polo ricreativo; ex caserme Cadorna, cerniera della città e dell’alta formazione specialistica; quartiere Saione, la porta del centro; quartiere di Pescaiola, la città integrata e innovativa; la città accogliente, cittadinanza sociale e qualità urbana nel centro storico.
La localizzazione degli interventi è avvenuta a partire dal rilievo delle aree degli immobili con necessità di rifunzionalizzazione e riqualificazione, intercettando le relazioni possibili tra progettualità mature e nuove sfide da intraprendere.
Il sistema complesso di operazioni integrate ha una forte dimensione territoriale che contribuisce a rafforzare la strategia, con il fine ultimo di recuperare il centro storico e alcune specifiche aree esterne, riportando al centro della città iniziative di alta cultura, promozione di impresa, sostegno al turismo e aumento della qualità della vita.
Complessivamente il Piuss si articolava in 32 iniziative di sviluppo per un importo di 35,2 milioni di euro, con un contributo pubblico di 17,2 milioni. La Regione Toscana ha giudicato ammissibili 30 progetti su 32 ed esclusi sono stati soltanto quelli relativi alla Borsa Merci e alla Sala Vasari. L’aliquota media di cofinanziamento è inferiore al 50% e per garantire una fattibilità economico finanziaria complessiva dell’iniziativa si è mirato a un equilibrio tra le quote di finanziamento per ogni asse strategico. Tenuto anche conto della riduzione di alcune voci in vari progetti, la cifra finale del Piuss di Arezzo è quindi adesso di 31.767.698 euro. Il contributo riconosciuto è di 16.616.984 euro.
Gli interventi previsti produrranno nel complesso effetti di attivazione sul valore aggiunto e sull’occupazione dell’area sia nella fase di cantiere che in quella di funzionamento a regime delle opere.
Il PIUSS è coerente con gli strumenti di pianificazione provinciale e regionale insistendo su: riqualificazione del patrimonio storico-culturale; mantenimento dell’identità culturale dei centri storici mediante l’equilibrio delle funzioni residenziali, commerciali e terziarie; fruibilità degli spazi pubblici; tutela dell’immagine architettonica legata alla conservazione degli edifici di antica formazione; promozione di un turismo sostenibile.
I “sistemi funzionali” previsti dal PIT (attrattività, accoglienza, qualità, coesione sociale e territoriale), sono coerenti con i “metaobiettivi” del Piuss, al fine di migliorare la dotazione di servizi sia per gli abitanti che per i visitatori, con interventi finalizzati all’integrazione della popolazione immigrata.
L’area di riferimento è caratterizzata da forti elementi urbani (patrimonio abitativo storico, vecchio, non di rado piccolo, sottoutilizzato o in affitto); da una popolazione fragile (“single”, disoccupati o sottoccupati, vedovi/vedove e anziani); da una presenza e crescita dei residenti stranieri molto diversificata.
L’emersione di nuovi bisogni sociali spinge verso un aggiornamento e un ripensamento dell’offerta sul fronte della coesione sociale. Nel Piuss, queste necessità si sono tradotte nella promozione di progetti specifici che sostengono l’infanzia, le pari opportunità, gli anziani, i non autosufficienti, l’integrazione degli stranieri, i giovani. L’obiettivo è la creazione di una città nel suo complesso accogliente, che amplia le opportunità di accesso ai servizi da parte dei diversi soggetti, anche attraverso azioni di riqualificazione e accessibilità dello spazio costruito.
Il Piuss inoltre punta a facilitare la creazione di opportunità lavorative per le donne nella gestione dei servizi e in ambiti che sono di pertinenza soprattutto maschile quali l’energia, le nuove tecnologie, l’organizzazione di eventi culturali.