Home Attualità Presentato Slowine, il nuovo sito Slow Food dedicato al vino

Presentato Slowine, il nuovo sito Slow Food dedicato al vino

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Nell’ambito della settima edizione di Cheese è stato presentato stamattina al Caffè letterario il nuovo sito di Slowfood dedicato al vino: Slowine (www.slowine.it). Sono intervenuti i curatori del sito Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni, l’ideatore di Winesurf.it Carlo Macchi, l’autore del blog Vinoalvino.org Franco Ziliani, la responsabile di Wein-plus.de Katrin Walter, e l’agronomo Maurizio Gily; coordinava l’incontro Sergio Miravalle, giornalista de La Stampa e autore del blog Giro di vite su www.lastampa.it.

Gariglio e Giavedoni hanno illustrato i contenuti del sito, per adesso disponibile solo in lingua italiana, la cui idea è nata in seguito al divorzio tra Slow Food e Gambero Rosso, coeditori per ventuno anni della guida Vini d’Italia. Slowine conterrà una corposa sezione dedicata a degustazioni tematiche (si comincia con 150 etichette di Barolo) i cui contenuti saranno aggiornati ogni 15 giorni. Queste pagine saranno arricchite da notazioni storiche e geografiche, consigli su dove mangiare, dormire, acquistare prodotti tipici in zona. Un’altra parte del sito sarà dedicata alle degustazioni di soci e fiduciari, mentre la sezione Argomenti, inaugurata da un editoriale del presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese, occuperà metà dei contenuti del sito e affronterà di volta in volta discussioni sulle tematiche di più stretta attualità riguardanti il mondo del vino.

Franco Ziliani, che ha ringraziato Slow Food per l’invito nonostante qualche posizione divergente negli anni passati, ha raccontato l’esperienza del suo blog definendola “una donchisciottata”, un modo per scrivere quello che sui giornali, condizionati dagli introiti pubblicitari, non sarebbe possibile pubblicare. «Il blog, inoltre», sostiene Ziliani, «permette un confronto immediato tra autore e lettori attraverso i commenti. Lettori che sono più numerosi quando si affrontano le problematiche dell’enologia di quando si pubblicano semplici degustazioni».

Maurizio Gily ha puntato l’attenzione sulla difficoltà, per i giornalisti, di trovare dati certi relativi alla diffusione e commercializzazione del vino nei siti istituzionali, contrariamente a quanto avviene in Francia o in Spagna. «Ci si trova poi» ha continuato Gily «alle prese con siti bellissimi dal punto di vista formale, ma poveri di contenuti e spesso non indicizzati. La verità è che si conosce ancora poco il mezzo e si punta a investimenti sbagliati. Con le prossime generazioni, il discorso cambierà».
Per Carlo Macchi, internet sarebbe il campo ideale per le inchieste, ma finché la gente non capirà che è giusto pagare per ricevere le notizie esattamente come quando acquista un quotidiano, sarà difficile per chi gestisce un sito avere i mezzi per realizzarle. Un problema tutto italiano, a sentire Katrin Walter che gestisce un sito tedesco il cui accesso è riservato agli abbonati e che, nonostante questo, riscuote un grosso successo.