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Razzi su Israele dal Libano

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TEL AVIV – Razzi Katyusha (almeno quattro secondo alcune fonti) sono stati sparati dal territorio libanese e tre sono esplosi questa mattina nella parte settentrionale di Israele. Due persone sono rimaste leggermente ferite, altre sono in stato di choc, riferisce il sito di 'Haaretz'. Uno dei razzi è esploso nei pressi di Nahariya.

Le forze di difesa israeliane hanno immediatamente replicato sparando cinque proiettili di artiglieria in direzione del Libano. I razzi sarebbero partiti da una zona situata nella parte orientale del Libano meridionale. A riferirlo è stata la polizia libanese. Il fuoco dell'artiglieria israeliana ha colpito, stando sempre a fonti delle forze di sicurezza libanesi, le colline situate al limite del villaggio di Marwaheen, nei pressi del confine israelo-libanese.

Circa due ore dopo il primo lancio, un secondo lancio di razzi dal Libano è tornato a colpire la parte settentrionale del territorio israeliano: a darne notizia è l'emittente televisiva 'Al Arabiya'.

L'intelligence – si legge su 'Haaretz' – aveva avvisato del rischio già prima dell'inizio dell'operazione su Gaza. E negli ultimi giorni le forze di difesa avevano innalzato il livello di allarme riguardante la parte nord di Israele.

Il lancio di razzi Katyusha sembra verosimilmente da attribuire a una qualche organizzazione palestinese che si ispira ma non è collegata a Hezbollah, scrive il quotidiano israeliano. Fonti libanesi hanno dal canto loro escluso che i razzi possano essere stati lanciati da Hezbollah ed hanno addossato la responsabilità dell'attacco a gruppi militanti palestinesi radicali.

Ieri il leader delle milizie Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, aveva avvertito delle conseguenze di un eventuale attacco israeliano: "Dico a Israele che siamo pronti a una nuova guerra. Quello che abbiamo preparato in caso di nuova guerra è molto di più rispetto a quanto abbiamo fatto nel 2006". Mentre il leader estremista sciita Muqtada al-Sadr ha esortato gli insorti iracheni ad attaccare le forze americane in Iraq in rappresaglia per l'offensiva nella Striscia.

Che continua senza tregua. Le forze aeree israeliane la notte scorsa hanno intensificato le proprie operazioni su Gaza, con raid diretti contro circa 60 bersagli. Tra gli obiettivi presi di mira, 15 tunnel usati per il contrabbando di armi verso la Striscia attraverso il confine con l'Egitto e la casa a Khan Younis di un comandante che dirigeva gli attacchi contro bersagli israeliani nella zona di Rafah.

Circa cinquemila persone, abitanti di Rafah, sono fuggite ed hanno cercato riparo in due scuole delle Nazioni Unite in cui vengono accolti gli sfollati dopo che elicotteri israeliani avevano lanciato volantini esortando gli abitanti a lasciare le case situate al confine con l'Egitto e che secondo i militari israeliani Hamas usa per nascondere l'accesso ai tunnel.

Mentre un militare israeliano è rimasto ucciso e diversi altri feriti da razzi anti carro palestinesi nell'ex insediamento di Netzarim, nel centro della Striscia. Secondo i dati delle Nazioni Unite, sono invece 700 le vittime palestinesi di questa guerra, oltre la metà delle quali donne e bambini.

Continua intanto il lavoro della diplomazia. Al Cairo sono giunti i diplomatici israeliani incaricati di discutere con i rappresentanti del governo egiziano i dettagli della proposta franco-egiziana per un cessate il fuoco. I due inviati sono il consigliere politico del premier israeliano Ehud Olmert, Shalom Turgeman e l'alto funzionario della Difesa Amos Gilad.