Nato a Papiano, nel 1940, Grisolini ha dedicato la sua intera vita alla lavorazione del famoso tessuto, dapprima al Lanificio di Stia (1959) come dipendente e, successivamente, mettendosi in proprio, acquistando i macchinari direttamente dalla storica famiglia Lombard, proprietaria del Lanificio, e costituendo la Tessilnova, azienda nota ed apprezzata nel mercato nazionale ed internazionale per i numerosi manufatti tessili in lana, tra cui un pregiato cashmere, ma soprattutto per il panno casentino, prodotto nei tipici colori arancione e verde oltre a quelli più naturali, con cui vengono realizzati capi di alta moda: dai classici cappotti, con o senza il caratteristico colletto di volpe, alle giacche, ad accessori di moda come cappelli, borse, sciarpe e, ultimo gioiello, perfino scarpe.

Autentico vanto del territorio casentinese, la Tessilnova ha saputo, negli anni, mantenere intatta la tradizione tessile casentinese riuscendo a coniugare le esigenze del marketing a quelle degli stilisti in un binomio vincente capace di rappresentare il made in Italy nelle sedi più prestigiose e a registrare un consenso vastissimo di pubblico.

Persona sensibile, volenterosa, di rara generosità, Gabriele Grisolini – dal 1996 – aveva costituito all'interno dei propri locali un piccolo Museo (oggi in via di ampliamento) dedicato all'antica Arte della Lana e che ospita dal 2005 – al suo interno – anche una scuola di tessitura a mano al fine di salvaguardare un patrimonio di lavoro, di tecniche e di esperienza che, diversamente, potrebbe andare perduto.

Pronto sempre a nuove sfide, solo due anni fa aveva collaborato con l'Università di Firenze per creare capi in panno casentino dal perfetto comfort termoigrometrico, ovvero capaci di offrire a chi li indossa un grado di protezione idoneo per la varietà delle situazioni ambientali che possono presentarsi, oltre ad un raffinato design. I risultati di quella ricerca furono presentati nel corso di un suggestivo incontro nell'aprile di due anni con un testimonial d'eccezione: Roby Piantoni, alpinista bergamasco, scalatore dell'Everest senza maschera d'ossigeno e grande sostenitore di questo nuovo 'utilizzo' del panno casentino.

Gabriele Grisolini, dai grandi occhi azzurri, dalla signorilità d'altri tempi e dalla gentilezza unica, lascia due figli Gerardo e Claudio (che, da tempo, già lo affiancava nel lavoro) e un grande rimpianto in tutti coloro che lo hanno conosciuto.

I funerali si svolgeranno domani 8 gennaio alle ore 15, alla chiesa di Santa Maria Assunta a Stia.

Articlolo scritto da: E.G.