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Rimini: è subito grande stupore

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RIMINI – Emozione, entusiasmo, incredulità: sono i tre sentimenti prevalenti che i visitatori dell'esposizione riminese dedicata ai capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston hanno lasciato nel "libro delle firme" posto all'uscita della mostra.
Castel Sismondo, la Rocca Malatestiana di Rimini, in questo primo fine settimana è stato preso d'assalto da 3500 persone, una partenza "a razzo" per una mostra che Marco Goldin e la Fondazione Cassa di Risparmio, con il supporto fondamentale del Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta, hanno fortemente voluto per dare vitalità e visibilità alla Rimini città d'arte rispetto alla sola Rimini del mare e delle spiagge. L'elevatissimo numero di cataloghi venduti, uno ogni dieci visitatori entrati, conferma l'enorme gradimento del pubblico, che ha scelto di acquistare il volume per trattenere memoria delle decine di autentici capolavori esposti.
A giudicare da questo esordio, la scommessa sembra, se non vinta, certo partita bene. Sono state moltissime le persone che, dopo aver ammirato Rembrandt, Vélazquez, Monet, Van Gogh, Gauguin, Picasso, Matisse e gli altri maestri del colore riuniti a Castel Sismondo, si sono sparpagliate nella città lungo le rotte tracciate dall'itinerario "Piero della Francesca e i tesori d'arte a Rimini" ideato da Antonio Paolucci proprio come invito rivolto ai visitatori della mostra a scoprire le meraviglie antiche di Rimini, "città mitica", come le definisce il Direttore dei Musei Vaticani, riminese doc. Tra l'altro con la novità molto apprezzata delle audio guide che permettevano di essere "accompagnati" non solo in mostra ma anche lungo gli itinerari cittadini, dal celeberrimo Tempio Malatestiano al fascinoso Ponte di Tiberio.
Che il clima intorno alla mostra sia sempre più positivo lo confermano anche i dati sulle prenotazioni, abbondantemente ormai sopra le 30.000 e fortemente in crescita al ritmo di 1000 nuove ogni giorno, tanto che per sabato e domenica 24 e 25 ottobre c'è già il "tutto esaurito" per i gruppi, segno che molti avevano prenotato la visita alla mostra "sulla fiducia", evidentemente garantiti dal prestigio del curatore e della sede.
Le notizie positive che giungono da Rimini fanno il paio con quelle che arrivano da Villa Manin in Friuli, dove è allestita la seconda mostra stagionale "firmata" da Marco Goldin, "L'età di Courbet e Monet" Anche qui afflussi molto elevati, per una mostra che in un luogo meraviglioso ma assolutamente decentrato ha, in sole due settimane di apertura, già superato i diecimila biglietti venduti.