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Roma ricorda i duemila anni dalla nascita di Vespasiano

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ROMA – Vespasiano compie duemila anni e la città di Roma si prepara a festeggiare il suo imperatore con una serie di appuntamenti importanti, primo fra tutti la mostra "Divus Vespasianus" che dal 27 marzo al 10 gennaio del prossimo anno si svolgerà su tre aree archeologiche diverse: Colosseo, Curia nel Foro Romano e nel Criptoportico Neroniano sul Palatino.

"La mostra ci offre la possibilità di collegare le opere d'arte esposte con i monumenti che la dinastia Flavia ha realizzato – spiega il soprintendente archeologico di Roma, Angelo Bottini durante la presentazione dell'evento avvenuto nella sede del ministero dei Beni culturali – Creare una sorta di collegamento tra contenuto e contenitore. Riporteremo Vespasiano al Colosseo, il monumento esistente più importante della dinastia Flavia".

Non solo, l'iniziativa ha permesso "di far uscire dai depositi della soprintendenza molti frammenti degli archi flavi e di altri monumenti – afferma Filippo Coarelli, curatore della mostra – E' stata un'occasione per riesumare piccoli e grandi frammenti nei magazzini che ci danno un quadro impressionante di quello che è stato il periodo della dinastia Flavia".

Una mostra che non vuole essere celebrativa, ma intende fare un riesame della figura di Vespasiano, un uomo modesto, di origini non aristocratiche, la cui nomina a imperatore fu nella storia dell'impero un evento epocale. Fu per la Roma di quel periodo un grande uomo, un importante politico, una persona semplice ma colta che seppe ristabilire regole del 'buon governo'.

"Fu Vespasiano ad aver costituzionalizzato l'Impero romano – spiega il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro – Fu lui a dare a Roma uno sviluppo urbanistico e architettonico, ad introdurre regole fiscali, a dimostrare capacità di governare anche a favore della classe intellettuale".

Infatti favorì gli artisti e fu il primo a prevedere uno stipendio annuo per gli insegnanti di retorica. Governò con buon senso, non amava la stravanganza, rese pubbliche molte aree della città che Nerone aveva arbitrariamente privatizzato ma lo si ricorda soprattutto per la costruzione del più grande anfiteatro: il Colosseo, edificato nell'area occupata dall'enorme palazzo di Nerone, la Domus Aurea, e inaugurato da Tito, figlio di Vespasiano, nell'80 d.c. e completato da Domiziano.

La mostra sarà anche l'occasione per creare altri appuntamenti di studio su Vespasiano. Infatti, sono previsti due congressi e altre esposizioni che saranno organizzate a Cascia, Rieti, L'Aquila, oltre che in Sabina. Località in cui l'imperatore Vespasiano, pur avendo trascorso la prima infanzia in Svizzera, ha vissuto alcuni momenti della sua vita.

Articlolo scritto da: fonte: Adnkronos