Home Attualità San Marino ‘promuove’ lo scudo fiscale

San Marino ‘promuove’ lo scudo fiscale

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ROMA – Meno denaro di dubbia provenienza e piu' capitali 'puliti'. Sara' questo, secondo il governo di San Marino, l'effetto congiunto dello scudo fiscale varato dal governo italiano e dei nuovi accordi contro la doppia imposizione.

"Non abbiamo l'illusione che tutto resti fermo e, anzi, siamo pronti all'ipotesi che una parte consistente dei capitali rientri in Italia con lo scudo", premette, interpellata dall'ADNKRONOS, il segretario di Stato agli Esteri Antonella Mularoni. Ma, aggiunge, gli accordi contro le doppie imposizioni "creano opportunita' di investimento": finora molte multinazionali "non sono venute a San Marino, mentre con le nuove norme saranno interessate a farlo". Ad attrarre capitali, insiste Mularoni, "saranno le caratteristiche stesse del nuovo corso: fiscalita' non elevata, pace sociale, decisioni rapide".

Il rappresentante del governo del Titano, che "non e' in grado di quantificare la quota di capitali in uscita perche' dipende dalle scelte dei singoli depositanti", e' comunque convinta che "il saldo potra' essere positivo: fuori i capitali arrivati con un certo tipo di investimento, dentro capitali puliti e nuovi investitori motivati". Non solo. Nel modello di sviluppo perseguito dal governo, c'e' anche "una maggiore internazionalizzazione" perche' "una diversa collocazione in Europa puo' cambiare radicalmente il sistema economico della Repubblica".

In questo senso vanno letti i dodici accordi Ocse per entrare nella lista dei paesi virtuosi che "dovrebbero essere firmati entro la fine di settembre". Intanto, e' atteso per il 21 l'esame del Moneyval: "abbiamo fatto di tutto e di piu' sul piano amministrativo e giudiziario, anche piu' di altri paesi con le nostre stesse caratteristiche. E' impossibile chiedere di piu' e ci auguriamo che tutto quello che e' stato fatto, che ci riporta all'interno degli standard internazionali sulla trasparenza, sia apprezzato", auspica il segretario agli esteri. Quanto, infine, alla convenzione con l'Italia sulla doppia imposizione, "devono essere sciolte le ultime riserve politiche" ma sul piano tecnico "e' tutto pronto per la firma", conclude Mularoni.

Articlolo scritto da: Adnkronos