Home Cronaca Scimmiette daltoniche guariscono e scoprono ‘il rosso’

Scimmiette daltoniche guariscono e scoprono ‘il rosso’

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ROMA – Grazie alla terapia genica, Dalton e Sam sono tornati a vedere il verde dell'erba e il rosso delle fragole. A regalare a due scimmie scoiattolo (Saimiri sciureus) la capacità di vedere i colori sono stati i ricercatori americani dell'University of Washington e dell'University of Florida, che hanno sperimentato per la prima volta al mondo con successo una terapia genica per curare il daltonismo. Illustrando su 'Nature' i risultati ottenuti sugli animali, i ricercatori sottolineano che questo studio apre la strada alla terapia genica dei disordini della vista che coinvolgono i coni, cellule della retina responsabili della visione a colori.

"Abbiamo aggiunto la sensibilità al rosso alle cellule cono di due animali nati con una malattia che è esattamente uguale alla cecità ai colori nell'uomo", spiega William Hauswirth, uno degli autori dello studio. Benché il daltonismo alteri la vita solo moderatamente a chi ne soffre, "abbiamo mostrato – prosegue lo scienziato dell'ateneo della Florida – che possiamo curare una malattia dei coni in un primate, e possiamo farlo in modo molto sicuro. Questo è estremamente incoraggiante per lo sviluppo di terapie per le numerose malattie dei coni nell'uomo", che compromettono la vista di milioni di persone. Anche perché, da solo, il daltonismo accomuna 3,5 milioni di americani, oltre 12 milioni di indiani e 16 milioni di cinesi. Persone che non distinguono rosso e verde, e rischiano di incappare in notevoli problemi quando sono alle prese con il traffico e i semafori.

Il risultato arriva dieci anni dopo che Jay Neitz e sua moglie Maureen, due oftalmologi dell'University of Washington, hanno iniziato ad addestrare le due scimmie scoiattolo (una delle quali 'battezzata' in onore di John Dalton, il chimico inglese che nel 1798 pubblicò il primo studio scientifico sulla particolare condizione clinica), sottoponendole a test per perfezionare un sistema attraverso il quale gli animali potessero comunicare i colori che vedevano.

Test simili a quelli che fanno i bimbi in tutto il mondo per permettere ai medici di capire se hanno problemi di vista, sensibilita' ai colori o daltonismo, anche se per le scimmie questi esami erano stati facilitati attraverso l'uso di pc e golose ricompense. Parallelamente, in Florida il team di Hauswirth cercava di mettere a punto una tecnica di trasferimento genico: si impiegavano virus adeno-associati innocui, per inserire il gene sano in un soggetto e consentire la produzione della proteina desiderata. I due team si sono incontrati e la sperimentazione e' partita. I ricercatori volevano produrre una particolare forma di opsina nella retina delle scimmie, una proteina senza colore che produce pigmenti sensibili a rosso e verde. "Abbiamo usato Dna umano", cosi' si ridurranno i tempi necessari per avviare i trial sull'uomo, spiegano i ricercatori. Dopo cinque settimane dalla cura, le scimmiette hanno iniziato ad acquisire la visione dei colori., ma è servito più di un anno e mezzo per testare l'abilità di Dalton e Sam, rivelatisi in grado di distinguere tra 16 nuance. Il trattamento potrebbe essere utile anche alle persone con acromatopsia, un raro difetto ereditario della vista, presente fin dalla nascita e non degenerativo, che si manifesta con cecità totale ai colori, estrema sensibilita' alla luce e bassissima acuita' visiva. "Potrebbero essere obiettivo di un trattamento quasi uguale" a quello che ha permesso a Dalton e Sam di vedere il mondo a colori, conclude Hauswirth.