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Scoperti lavoratori in nero in una fabbrica di maglieria

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Scoperti lavoratori in nero in una fabbrica di maglieria

Nei giorni scorsi, all’interno di una fabbrica di maglieria sita nella Valdichiana, le Fiamme Gialle della locale Compagnia hanno sorpreso, intenti a lavorare, tre operai, due italiani ed una cittadina rumena, sprovvisti di regolare contratto attestante un rapporto d’impiego con l’azienda.

Per il titolare della ditta, oltre all’applicazione della maxi – sanzione da 1.500 a 12.000 euro per ciascun operaio, è scattata la segnalazione alla competente Direzione Provinciale del Lavoro, in conformità a quanto sancito dall’art. 5 della legge n.123/2007 in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, che prevede la sospensione delle attività imprenditoriali che impiegano personale non in regola in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori regolarmente assunti.

La ditta in questione rimarrà chiusa fino a quando non verrà regolarizzata la posizione d’impiego della manodopera.

Il fenomeno del lavoro nero genera effetti negativi sia per i lavoratori, che non hanno certezze sulla stabilità del rapporto d’impiego, sulla tutela dei propri diritti alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sia per il Paese, perché lavoro nero vuol dire mancata crescita dell’economia legale e parallela proliferazione di forme criminali pericolose che incidono sul livello generale di sicurezza dei cittadini.

Dalle ultime stime diffuse dall’ISTAT in Italia sono oggi presenti circa 3 milioni di unità di lavoro non regolari, su un totale che sfiora i 25 milioni di posizioni lavorative, il che dà l’idea di quanto sia grande l’emergenza.