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Sereni: ‘Cosa può fare un Comune per sostenere l’Economia’

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Sereni: ‘Cosa può fare un Comune per sostenere l’Economia’

AREZZO – “Siamo consapevoli che gli enti locali non hanno in mano il timone per uscire dalla crisi ma questo non significa che non possano fare qualcosa, anzi molto, per sostenere le imprese”. Andrea Sereni, Presidente CNA Arezzo entra nel concreto: “dopo l'accordo tra Provincia e banche, siglato ad inizio agosto per lo sblocco dei pagamenti alle aziende fornitrici della pubblica amministrazione, adesso anche i comuni aretini si attivino allo stesso modo per vedersi anticipare dalle banche i pagamenti bloccati dal Patto di Stabilità fissato dal Governo. Questo sarebbe un atto importante e concreto di sostegno degli enti locali al sistema delle imprese”.
CNA sta quindi proseguendo, anche su questo tema, il dialogo avviato con le amministrazioni comunali ad inizio anno. “Confronti – sottolinea Sereni – nei quali ribadiamo le nostre principali proposte e cioè contenere la pressione fiscale, compensare i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione, incentivi per gli insediamenti produttivi, facilitazioni per l'avvio di attività, semplificazione amministrativa, adeguamento delle infrastrutture, cultura della sicurezza, rispetto della legalità, lotta all'abusivismo e concertazione con le categorie economiche”.
Secondo CNA questi sono elementi fondamentali anche perchè la crisi, nonostante gli annunci di ripresa, continua a manifestare i suoi effetti. “Ci sono segnali positivi – commenta il Presidente di CNA. L'impatto più duro sembra si stia attenuando e, dopo le forti contrazioni del PIL, anche il nostro Paese dovrebbe tornare a crescere, seppur a ritmi lenti. Ma ci vorranno anni per tornare ai livelli di produzione pre-crisi. Ci aspetta quindi un autunno difficile per le piccole imprese che avranno bisogno di nuovi crediti per finanziare investimenti utili ad agganciare la ripresa. Le nostre aziende soffrono per i problemi di liquidità e si teme un ulteriore deterioramento dell'occupazione per effetto della flessione di commesse ed ordinativi”.
Le aziende artigiane – nonostante un crollo medio degli ordinativi del 50% solo negli ultimi otto mesi – hanno dimostrato un grado di resistenza straordinario e non hanno licenziato. In assenza però di provvedimenti per dare ossigeno alla liquidità delle aziende, c’è il rischio di una crisi occupazionale in autunno. Per questo occorrono risposte immediate e efficaci sui nodi strategici per le imprese.
“In questa situazione – commenta Sereni – diventa determinante l'impegno del Governo a rendere effettivo l'accordo con banche e imprese per una moratoria sui debiti e la protezione del lavoro con gli ammortizzatori sociali. La moratoria sul credito contribuisce a quella riduzione dei costi che è un obiettivo vitale in attesa della ripresa. Ma servono certezze e soprattutto la piena operatività dell'accordo. Molte piccole imprese lamentano la rarefazione delle commesse ed il ritardo nei pagamenti. Così poter pagare per un anno solo gli interessi costituisce una boccata d'ossigeno importante: se fosse stata fatta all'inzio dell'anno, probabilmente avrebbe salvato più di un'azienda. Ora ci aspettiamo che vengano rese note le modalità operative e non si perda tempo prezioso.
C’è bisogno di soluzioni, di atti immediati, semplici e concreti, che consentano a tutte le imprese di affrontare le difficoltà della crisi. La tenuta sociale del territorio aretino dipende dalla tenuta del sistema delle piccole imprese. Non bisogna perdere tempo. In questo senso CNA è impegnata a 360 gradi, in un sistema di relazioni diffuso nel territorio che coinvolge anche le amministrazioni comunali”.